Parimenti il crocifisso non offende sicuramente nessuno. Si farebbe bene a riflettere di più su cosa rappresenti il crocifisso, analizzando seppur obiettivamente la storia, la cultura e la fede cristiana. Del resto gli studenti dovrebbero arricchire il proprio sapere, e non cancellare elementi che sono comunque fondanti nella nostra società. Probabilmente il neo ministro Fioramonti, il Toninelli del conte bis, avrà voluto essere attenzionato dai media nazionali e dalla politica in generale. Ci è sicuramente riuscito, un flop sotto il profilo dei contenuti espressi, sicuramente un successo perchè ovunque si parla di lui, che prima d’ora non era certo una figura di spicco o particolarmente nota ai mass media. Ci vuole sobrietà, seguire una linea come quella tracciata da Giuseppe Conte, che può piacere o no, ma bisogna riconoscergli comunque la politica del garbo e di uno stile educato poco comune al panorama italiano, pur nel contrasto talvolta acceso.
Fioramonti dunque è riuscito a salire sul palco, a farsi contestare. Ma credo fosse nel conto. Senza simili esternazioni nessuno si sarebbe accorto di lui? Dipende. La scuola italiana ha bisogno di tante riforme e di tante cose, che la storia dei simboli non regge, vuole solo distogliere l’attenzione sui problemi reali ed essere motivo di propaganda. Ai posteri l’ardua sentenza.