Non è un caso che l’Assemblea capitolina oggi non riesca a partire: appena aperta la discussione, i lavori sono stati subito sospesi. Ed sono seguite una riunione di maggioranza e una dei capigruppo, attualmente in corso. Ufficialmente i dubbi sono di carattere formale: senza i pareri delle commissioni, slittati per ben due volte durante la giornata di oggi, è politicamente imbarazzante proseguire. In realtà, però, la spaccatura è ben più profonda e riguarda il cuore della questione: procedere o meno con la liquidazione.
Non è chiaro come il M5S ricomporrà la situazione. Le fonti raccontano di fronti al momento nettamente contrapposti e di un clima pesante. Da un lato un gruppo di consiglieri fedeli alla linea dell’assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, e del Dg, Franco Giampaoletti e dall’altro quelli più vicini alle posizioni dei “trasportisti”, il presidente della commissione Mobilità, Enrico Stefano, e l’assessore ai Trasporti, Pietro Calabrese.
Le preoccupazioni all’interno della maggioranza sono di diverso tipo: dalla possibilità di continuare le opere della linea C in presenza di una società liquidata, al rischio di perdere uno schermo difensivo in caso di controversie con i costruttori, ovvero Roma Metropolitane nel suo ruolo di stazione appaltante, con il conseguente rischio di esporre il Comune a rischi finanziari milionari. E poi ci sono i dubbi sui 45 licenziamenti e sulla reale possibilità di ricollocare il personale. Su tutto questo pesano, infine, anche i dubbi su cosa succederà nell’ambito del rapporto con gli altri soggetti finanziatori, a partire dal Cipe, in assenza della stazione appaltante. Con il rischio di un commissariamento imposto dal Governo se le cose dovessero precipitare a liquidazione avvenuta. (Emiliano Pretto – www.dire.it)