“Il compito delle Forze di polizia è certamente centrale per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini italiani”, scrive la deputata Pini nella relazione introduttiva al progetto di legge. Tale ruolo, aggiunge, “attribuisce funzioni, ovviamente, molto delicate agli agenti di pubblica sicurezza, quindi è bene che a tali responsabilità corrispondano anche adeguati strumenti per la tutela dei cittadini da eventuali abusi del diritto che occasionalmente si potrebbero verificare“.
E continua: “La cronaca ha, purtroppo, registrato episodi in cui dopo abusi da parte delle Forze di polizia non è stato possibile garantire un’adeguata tutela in sede giudiziaria, anche per la difficoltà di riconoscere in maniera univoca l’identità dell’autore di tali abusi. Il caso che nella memoria collettiva rappresenta il maggior vulnus al rapporto tra opinione pubblica e Forze di polizia rimane certamente quello di Genova nel 2001 in occasione del Vertice G8. Si ritiene, dunque, necessaria una normativa che renda più semplice l’identificazione del personale delle Forze di polizia tramite appositi strumenti”.
La presente proposta di legge, dice ancora nella relazione la parlamentare dem, “è composta da cinque articoli. L’articolo 1, afferma l’obbligo di indossare la divisa per tutto il personale delle Forze di polizia impegnate per la tutela dell’ordine pubblico, mentre l’articolo 2, istituisce l’obbligo di avere sul casco e sulla divisa un codice identificativo ben visibile e il divieto di nasconderlo o di indossare il casco con il codice di una persona diversa. L’articolo 3, disciplina l’introduzione in via generale e l’utilizzazione delle microtelecamere (bodycam). L’articolo 4, prevede, invece, per il personale autorizzato a operare non in uniforme il divieto di utilizzare indumenti o segni distintivi che lo possono qualificare come appartenente alla stampa o ai servizi di pubblico soccorso, quali medici, paramedici o vigili del fuoco. L’articolo 5, predispone la necessaria copertura finanziaria. (www.dire.it)