Una mattinata organizzata per discutere del rapporto tra giovani e tecnolgia, analizzando problematiche e opportunità, per creare un collegamento tra gli studenti, il mondo del lavoro, delle istituzioni e dei media. All’incontro – a cui ha partecipato anche diregiovani.it – hanno preso parte Francesca Puglisi, sottosegretaria al lavoro; la senatrice Annamaria Parente; Laura Di Raimondo, direttrice Asstel; Massimo Micucci della fondazione Ottimisti e razionali; il deputato Nicoló Invidia; Vincenzo Cortese, ingegnere Sirti; Isabella Ceccarini, giornalista; Marica Spalletta dell’università Link Campus; Maurizio Carucci, giornalista di Avvenire; Dario Rapiti, della reti studenti medi. A presentare i dati della ricerca Nicola Ferrigni, docente della Link Campus e direttore dell’osservatorio Proteo.
Ma quali sono i rischi dei social? Per il 33.9% dei giovani intervistati creano dipendenza, per il 29,1% disabituano alla vita reale. Sulle insidie della rete e ciò che nasconde, quello che preoccupa maggiormente è la diffusione di materiale riservato o intimo (27,3%), mentre spaventa meno la violazione dell’account social (14,6%). Su hate-speech e minacce social alla reputazione, gli studenti si esprimono in questo modo: sono il riflesso della degenerazione della nostra società (32,9%), l’utilizzo e l’esasperazione dei toni e dei linguaggi violenti appartiene, secondo i giovani, soprattutto alla Rete e ai social network (37,6%), molto più che alla televisione, ma nonostante ne facciano quotidianamente esperienza, 1 studente su 3 non sa cosa sia l’hate-speech (32,7%).
Tra le altre minacce le fake news, considerate anch’esse pericolose e in grado di minare la reputazione di una persona (24%) e che oggi sembrano trovare terreno fertile tanto nella volontà di condizionare negativamente fatti o personaggi pubblici o politici (27,5%), quanto nella superficialità della condivisione online dei contenuti (26,9%) e nella costante ricerca dei ‘like’ (23,2%). (www.diregiovani.it)