“Determinanti”, spiega la nota della Federnuoto, la presentazione ufficiale del dossier avvenuta al bureau di Dublino il 12 ottobre scorso e la site visit effettuata a Roma il 22 novembre, durante cui la delegazione, composta dal segretario generale David Sparkes, dal vicepresidente Andrii Vlaskov e dal direttore esecutivo, Gianni Minervini, “ha potuto constatare la solidità della candidatura, incontrando e riscontrando il sostegno garantito dalla sindaca Virginia Raggi, dai rappresentanti del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e del presidente e amministratore delegato di Sport e Salute, Rocco Sabelli, con cui è peraltro in programma, nei prossimi giorni, una riunione di approfondimento con il presidente di Federnuoto e LEN, Paolo Barelli”.
La decisione della Ligue Europeenne de Natation premia una candidatura nata nella primavera del 2018 con plurimi obiettivi: riportare in Italia una manifestazione internazionale delle discipline acquatiche dopo 13 anni; promuovere ulteriormente le specialità natatorie coinvolgendo i migliori atleti europei, protagonisti ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro e ai recenti Mondiali di Gwangju; alimentare la cultura dell’acqua e la prevenzione di incidenti per sommersione e annegamento attraverso la diffusione degli strumenti atti a vivere con responsabilità il mare che bagna gli 8000 chilometri di coste del nostro Paese e gli specchi d’acqua e fluviali; utilizzare l’eredità impiantistica lasciata dal mondiale del 2009, che insieme alle circa 1.500 società affiliate rappresentano i motori per l’incremento dell’attività di base e per la formazione di atleti di eccellenza.
Prevista la partecipazione di 1.500 atleti in rappresentanza di 52 nazioni per 74 finali con 222 medaglie in palio. La presenza mediatica è stimata in più di 800 operatori del settore con una cifra accumulata di 100 mila spettatori in tribuna e 200 milioni di telespettatori. Coinvolto tutto il territorio regionale. Il Parco del Foro Italico ospiterà il district market che si svilupperà tra lo Stadio del Nuoto, dove si svolgeranno le gare di nuoto e tuffi, e il Centrale del tennis, nel quale sarà allestita la piscina removibile del nuoto sincronizzato. Il Centro Federale-Polo Natatorio di Ostia sarà il quartier generale per le gare di nuoto in acque libere, mentre i tuffi dalle grandi altezze (per la prima volta inseriti nel programma degli europei) potrebbero tenersi nella zona di Castel Sant’Angelo, al vaglio delle autorità competenti insieme ad altri punti nevralgici, storici e spettacolari della città.
Saranno coinvolti molteplici impianti sul territorio per la fase di preparazione; tra questi il centro federale di Pietralata – già sede di attività federali e di collegiali delle nazionali di nuoto sincronizzato – il Polo Natatorio di Valco San Paolo in via di ripristino, oltre agli impianti dedicati ai tuffi all’Acquacetosa.
Come più volte ribadito, continua la nota della Fin, non sarà costruito alcun impianto nuovo, ma saranno valorizzate e utilizzate le strutture nella città metropolitana e nella regione. Peraltro nell’ambito delle attività promozionali saranno organizzati eventi di carattere sportivo, didattico e sociale che coinvolgeranno i cittadini e soprattutto gli studenti delle scuole primarie e secondarie, l’associazionismo, il volontariato e le società sportive al fine di creare una trama di relazioni e connessioni col tessuto regionale, prevalentemente del terziario, per accrescere la coscienza sociale, attraverso la diffusione della pratica sportiva, ed in particolar modo delle discipline acquatiche, ed opportunità legate ai segmenti turistico ed artistico.
La manifestazione potrebbe essere integrata negli European Championships – coordinati dalla European Broadcasting Union, peraltro partner della LEN – come avvenuto nel 2018 quando l’evento multidisciplinare si svolse a Berlino e Glasgow, dove si tennero le gare di nuoto, tuffi, nuoto sincronizzato e nuoto di fondo (Loch Lomond).
I Campionati europei, dunque, torneranno in Italia dopo l’edizione del 1983, che seguì Bologna 1927 e Torino 1954. Sarà la quinta volta di uno storico evento delle discipline acquatiche a Roma dopo le Olimpiadi del 1960 e i campionati mondiali del 1994 e 2009.
EUROPEI 2022, BARELLI: ENTUSIASTI E PRONTI ALLA SFIDA
“Siamo entusiasti, soddisfatti e pronti a raccogliere questa nuova sfida”. Così il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, che riveste anche il ruolo di presidente della Len, la Ligue Europeenne de Natation.
“Ringrazio Governo, Comune, Regione e Sport e Salute, senza cui sarebbe stato impossibile presentare una candidatura sostenibile; la stampa che ci ha affiancato lungo il cammino e le società che sono gli artefici della crescita dei nostri praticanti e dei nostri successi internazionali e, dunque, della nostra credibilità. L’obiettivo- spiega Barelli- è organizzare un evento che resti nella memoria della gente e degli appassionati, arricchisca la città di Roma, il territorio regionale e l’Italia dal punto di vista sportivo e, di riflesso, culturale, economico ed infrastrutturale”.
“Quale presidente della Len- conclude Barelli- invece desidero ringraziare le amministrazioni coinvolte per la candidatura espressa che copre tutti i punti richiesti dal bureau e consentirà alla lega europea ed al movimento continentale di disputare il campionato presso una sede storica e prestigiosa dello sport ed estremamente turistica come Roma”.
EUROPEI 2022, RAGGI: ROMA VINCE ANCORA UNA VOLTA
“Roma ancora una volta vince: ospiterà gli Europei di nuoto del 2022. È una gran bella notizia per la città e l’Italia. Roma si conferma protagonista internazionale dello sport. I campionati europei torneranno in Italia dopo l’edizione del 1983. Sarà un evento unico per la città, per gli appassionati di nuoto ma anche un’occasione per rigenerare e valorizzare le strutture sportive già esistenti che resteranno poi a disposizione dei cittadini”. Così il sindaco di Roma, Virginia Raggi, commenta l’assegnazione a Roma degli Europei di nuoto del 2022. (Erika Primavera – www.dire.it)