La comunicazione dell’INGV viene condotta secondo tre principi guida:
- fornire al Dipartimento di Protezione Civile (DPC) informazioni precise riguardo ai fenomeni sismici in atto per permettere al DPC di gestire la criticità in atto e/o un’eventuale emergenza;
- fornire informazioni in tempo rapido anche alle autorità locali competenti (quali uffici regionali di protezione civile, prefetture, uffici comunali), in aggiunta e coerentemente a quanto fatto dal DPC;
- ridurre, compatibilmente con le esigenze di protezione civile, i tempi nel rilascio di informazioni di interesse generale ai media e al pubblico, per evitare che una richiesta urgente da parte di questi ultimi venga rivolta a soggetti non di competenza.
Seguendo questi principi, l’INGV fornisce attraverso comunicati i dati ipocentrali e la magnitudo, in un primo tempo, calcolati in modo automatico, senza verifica da parte del sismologo; successivamente vengono comunicati i dati verificati dal sismologo in turno di sorveglianza. La comunicazione degli eventi viene effettuata sempre per terremoti con magnitudo Ml ≥ 2.5 (tranne che per le aree vulcaniche campane per le quali le soglie sono più basse), mentre per eventi meno energetici avviene solo in caso di segnalazione di risentimento da parte della popolazione.
Importanti informazioni, quali dati storici, contesto sismotettonico, mappe di scuotimento, riferimenti alla pericolosità, elaborazioni e analisi delle informazioni raccolte sono fornite al DPC e al pubblico attraverso relazioni e tramite le pagine web di evento sismico.
La qualità e l’accuratezza delle informazioni migliorano con il passare del tempo dall’accadimento dell’evento, le informazioni fornite rapidamente, o a evento in corso, sono soggette a maggiori incertezze. Questo dipende dal fatto che col passare del tempo diventano disponibili un maggior numero di dati e si possono pertanto effettuare analisi più sofisticate che richiedono maggior tempo di elaborazione.
La sorveglianza sismica del territorio nazionale e nelle aree limitrofe è di competenza della Sala di Sorveglianza Sismica gestita dall’Osservatorio Nazionale Terremoti (ONT) a Roma. Per gli eventi sismici che avvengono nelle aree vulcaniche campane (Vesuvio, Campi Flegrei e Ischia) e siciliane (Etna, Stromboli, Vulcano, altre isole Eolie e Pantelleria) sono competenti, rispettivamente, la Sala di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano (OV) a Napoli e la Sala Operativa dell’Osservatorio Etneo (OE) a Catania. La sorveglianza sismica dei Colli Albani è di competenza dell’Osservatorio Nazionale Terremoti (ONT) a Roma.
Tra le segnalazioni di fenomenologie ed eventi sui complessi vulcanici che INGV rende disponibili al DPC e al pubblico, connesse con lo stato di attività vulcanica, ci sono gli eventi sismici in area vulcanica. Le soglie di comunicazione per gli eventi sismici sono differenti per le diverse aree vulcaniche.
Area vulcanica | Soglia di comunicazione (M) | Sezione INGV di riferimento |
Campi Flegrei, Ischia | 1.5 | Osservatorio Vesuviano |
Vesuvio | 2.0 | Osservatorio Vesuviano |
Etna, Stromboli, Vulcano,
altre Isole Eolie, Pantelleria |
2.5 | Osservatorio Etneo |
Colli Albani | 2.5 | Osservatorio Nazionale Terremoti |
M è Md per i vulcani campani e Ml per i vulcani siciliani e laziali |
Oltre a tutte le informazioni che vengono date per eventi sismici sul territorio nazionale in queste particolari aree si comunica al DPC anche l’occorrenza di eventi di magnitudo più bassa ed il verificarsi di sciami sismici, cioè di più eventi sismici anche di bassissima entità che si susseguono rapidamente nel tempo e che possono essere indicatori di variazioni nello stato di equilibrio dei complessi vulcanici. Ogni vulcano ha una definizione peculiare delle soglie di magnitudo e di frequenza nel tempo degli eventi sismici, superata la quale viene dichiarato l’accadimento di uno sciame sismico.
Le comunicazioni tra l’INGV e il DPC prevedono anche l’invio di Bollettini settimanali e Relazioni di evento e di sequenza. I Bollettini riportano una descrizione, dell’attività sismica sul territorio nazionale e dello stato delle reti di monitoraggio; sono emessi con cadenza settimanale.
Le Relazioni di evento e di sequenza sono volte a descrivere in maniera più completa ed esauriente il quadro sismotettonico complessivo per terremoti o sequenze sismiche, occorse o in atto, di cui l’INGV ha già fornito informazioni per mezzo dei comunicati. Esse sono basate sulle informazioni presenti nelle banche dati dell’INGV e sui dati provenienti da altre reti di monitoraggio, eventualmente integrati da quanto osservato in sopralluoghi effettuati ad hoc. Le Relazioni di evento sono redatte per tutti gli eventi sismici di magnitudo Ml ≥ 4.0 che avvengono sul territorio nazionale.
In caso di eventi sismici significativi, viene costituita all’INGV un’Unità di Crisi che coordina tutte le azioni da svolgere in emergenza.
Per quanto riguarda le attività di sorveglianza e monitoraggio delle aree vulcaniche, INGV rende disponibili le segnalazioni di fenomenologie ed eventi, nonché valutazioni di pericolosità connesse con lo stato di attività vulcanica e possibili evoluzioni, attraverso le seguenti tipologie di documenti, differenziati a seconda dei contenuti, delle modalità e della tempistica di emissione: Comunicati, Comunicati straordinari, Bollettini, Relazioni.
Questi documenti vengono emessi, per ogni complesso vulcanico, dalla Sezione INGV di riferimento, e resi disponibili al DPC, alle strutture regionali di protezione civile, alle Prefetture competenti per territorio e ad altri Centri di Competenza che eventualmente svolgono attività di monitoraggio sullo specifico vulcano, in forza di specifici accordi di collaborazione con il DPC.