che a partire dal 2014 ( temp. media 15,97° ) fino al 2019 ( temp. media 15,40° ) le temperature medie annue mostrano un trend in discesa. E’ un dato che va soppesato bene, riguarda solo l’Italia, un piccolo territorio e l’analisi andrebbe ovviamente estesa a livello globale. Quindi riassumendo sappiamo che il nostro trentennio (1990/2019 ) ha una temperatura media di 15,20° gradi. Alcuni enti di ricerca invece usano ancora , come periodo di comparazione il trentennio ormai obsoleto 1951-1980 , notoriamente freddo. Anche Italia ne subì le conseguenze per un deciso trend negativo delle temperature medie annue. Se si fa riferimento a questo detto periodo , è quasi scontato che tutte le precedenti, attuali e future misurazioni di confronto risultano e risulteranno quasi sempre positive e, soprattutto, artificiosamente alterate. Ma che senso ha comparare i dati termici attuali col trentennio 1951-1980 ? . Non sarebbe più logico riferirsi ad un trentennio più recente (1981-2010 ) ? Altro punto interrogativo: ma perché gli istituti di ricerca impegnati nello studio delle variazioni del clima non diffondono i valori medi annui della temperatura della Terra corretta dei vari “effetti” ( anziché gli scarti ) dal 1867 al 2019? Il Climatologo James Hansen nella sua analisi si fermò al 1994. Per il resto degli anni 1995/2018 non se ne sa nulla . Come mai ? Perché tale vuoto ? Tutto ciò è nebuloso e lascia spazi ad alcune illazioni. Perché forzare volutamente il G.W.A. ( ammessi che ci sia ) con procedure, a nostro avviso, discutibili. (Col. Paolo Ernani – metereologo)