Roma – Si è svolta domenica la cerimonia celebrativa della Battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio del 1943, che vide le Divisioni Pasubio, Torino, Celere e Sforzesca perdere circa 55.000 uomini tra Caduti e prigionieri per mano dei reparti nemici e dei partigiani sovietici. Fu definita la battaglia della disperazione per le ingenti perdite e della salvezza grazie al generale Luigi Reverberi, comandante della Tridentina il quale, salito su un semovente tedesco e, incurante della violenta reazione nemica, al grido di “Tridentina avanti!” trascinò i suoi alpini all’assalto sorprendendo i russi che ripiegarono abbandonando i caduti, le armi ed i materiali. Tutti gli alpini, senza distinzione di grado e di origine, diedero un esempio di coraggio, di spirito di sacrificio e di alto senso del dovere. Il 6 marzo 1943 iniziò il rimpatrio dei superstiti del Corpo d’Armata Alpino e, se per il trasporto in Russia delle truppe erano serviti duecento treni, per il rientro dei superstiti ne bastarono diciassette.
La giornata si è aperta con la sfilata degli appartenenti alle Forze Armate in servizio ed in congedo e delle Associazioni Combattentistiche d’Arma e di Volontariato che, da via Cassia, hanno marciato fino al Giardino dei Caduti sul Fronte Russo, dove è stato eretto il Monumento Nazionale ai Caduti e Dispersi del C.S.I.R. – A.R.M.I.R. nella Campagna di Russia dal 1941-1943. Il cippo, realizzato con la colonna di scavo ottenuto dalla Sovraintendenza del Comune di Roma, è stato inaugurato il 23 gennaio 2011 grazie all’impegno del comitato “Nikolajewka, per non dimenticare ” e dell’artigliere Silvano Leonardi, oggi portato avanti dalla figlia Sabrina che ne è la presidente.
L’invito alla cerimonia ci è arrivato grazie al Nucleo Paracadutisti Colline Romane presente in forza con i loro baschi amaranto e due unità cinofile dell’associazione “Un lavoro da Cani” che, guidati dal Fiduciario Gilberto Montebello, hanno marciato gridando “Folgore!”, facendo emozionare tutti gli astanti. Presente inoltre il labaro della Sezione A.N.P.d.I di Roma rappresentata dal suo Presidente, Professor Adriano Tocchi. Non potevano mancare poi gli Alpini che hanno raggiunto la Capitale da ogni parte d’Italia, come il Generale alpino Vidulich venuto appositamente da Bolzano, il gruppo storico da L’Aquila e quelli della sezione di Aprilia.
In apertura Picchetto armato della Scuola di Fanteria di Cesano e rappresentanti in uniforme inoltre rappresentanti della Scuola di Artiglieria di Bracciano
- Labaro della associazione Nazionale Combattenti e Reduci, Mutilati di Guerra, del Nastro Azzurro, del Fante, degli Alpini, degli Autieri, degli Artiglieri,
- Stendardo del Battaglione San Marco, stendardo dell’Arma di Cavalleria
- Rappresentanti della Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna, Bersaglieri, Genieri, Marina, Aeronautica, Carabinieri,
- Protezione Civile della Associazione Nazionale Carabinieri,
- Ordine Teutonico rappresentato dal Gran Balivo
- Per quanto riguarda la associazione combattenti italiani in Spagna (Juan Carlos Gentile) non dargli particolare risalto poiché rappresenta una associazione non riconosciuta dal governo italiano.
- Se riesci metti che il giardino è stato disinteressatamente abbellito con fiori dal vivaio “Horti di Veio”.
Particolarmente toccante il suono della Martinella con i suoi dieci rintocchi in ricordo delle dieci divisioni inviate in Russia. Hanno partecipato un reparto armato dell’Esercito, Vigili Urbani, Carabinieri a cavallo ed in alta uniforme, Associazione Reduci della Cruzada Spagnola rappresentata dal Labaro portato dall’Avv. Juan Carlos Gentile. Rappresentanze d’Arma con i loro Labari, Autieri e Granatieri, il Medagliere UNIRR Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia e quello dei Caduti senza Croce, una banda musicale ed il coro degli Alpini, che ha accompagnato la cerimonia anche durante la Messa al Campo officiata da Monsignore Giacomino Feminò ed altri due parroci.
Presente anche Valentino Di Franco, ultimo reduce di Russia del Battaglione L’Aquila, che ha sfilato accompagnato lungo tutto il percorso con la fierezza di un uomo di 97 anni che negli occhi porta il ricordo, la storia e le imprese di quei giorni e che noi abbiamo potuto apprendere, solo in parte, sui libri di scuola.
E proprio di scuola e giovani ha parlato il Presidente del Municipio Roma XV, Stefano Simonelli, il quale proporrà all’assessore della scuola di iniziare un percorso di conoscenza sulla storia di questo parco per far in modo che, negli anni futuri, ci sia una maggior partecipazione dei giovani. Il Presidente ha proseguito poi confermando l’impegno da parte sua e del Sindaco di Roma di proseguire con i lavori di manutenzione e protezione del luogo, custodito in questi venti anni dalla famiglia Leonardi, affinché possa essere fruibile a tutta la cittadinanza nel massimo del rispetto per ciò che questo parco rappresenta.
Rispetto che torna nelle parole di Fabio Rampelli, Vicepresidente della Camera dei deputati, “La dispersione della memoria avviene anche a causa della mancanza di consapevolezza di ciò che è accaduto sul fronte orientale” ha dichiarato ” e che per troppo tempo si è ignorato. Chi è caduto lo ha fatto in nome della nostra Patria, per rendere l’Italia libera, autonoma ed indipendente“. Così come tutti quei giovani caduti in tutte le guerre, che hanno sacrificato le loro vite per noi. “E’ un dovere ricordare la grandezza dei combattenti di Nikolajewka senza mai più dimenticare”
Fotografie gentilmente concesse da PHOTOZARA