Lo studio stima una riduzione a livello nazionale di 4,7 milioni di arrivi e di circa 14,6 milioni di presenze, in meno rispetto a due anni fa. In particolare, il rischio di contrazione più rilevante si registrerebbe dalla Cina, con 1,3 milioni di arrivi in meno e un calo di 2,1 milioni sulle presenze. A seguire la Germania (1,3 milioni di arrivi e 5,9 di presenze in meno) e gli Stati Uniti (566.000 arrivi e 1,5 milioni di presenze). Rilevanti secondo Demoskopika anche le possibili rinunce alla vacanza italiana per francesi e inglesi: si parla rispettivamente di 474.000 arrivi e 1,4 milioni di presenze in meno dall’Oltralpe, di 378.000 arrivi e 1,4 milioni di presenze da Oltremanica.
IN LOMBARDIA IN FUMO 1,6 MILIONI
Circa 673.000 arrivi meno, oltre 1,6 milioni di presenze in meno e una contrazione della spesa turistica pari a circa 685 milioni di euro. Questi i possibili effetti del Coronavirus sul turismo lombardo nel 2020.
IN EMILIA-ROMAGNA 246 MILA ARRIVI IN MENO
Per l’Emilia-Romagna si tratterebbe di un colpo da 253 milioni di euro in meno, a causa di un calo di 246.000 arrivi e di 666.000 presenze.
IN SARDEGNA SI STIMA “BUCO” DA 55 MILIONI
Quasi 55 milioni di euro in meno nelle casse del sistema turismo della Sardegna, conseguenza di un calo previsto di 105.992 arrivi e di 502.341 presenze. È quanto emerge da uno studio dell’Istituto L’isola, con una contrazione della spesa turistica di 54.553.172, si colloca all’undicesimo posto tra le Regioni italiane che in termini assoluti potrebbero subire le conseguenze della diffusione del virus (in testa Veneto, Toscana, Lazio e Lombardia). (Andrea Sangermano – www.dire.it)