La polmonite ogni giorno uccide 2200 bambini

Nel mondo, quello stesso in cui viviamo anche noi.

Editoriale di ricerca – In Kenia migliaia di bambini stanno morendo di polmonite.   Hanno i polmoni pieni di liquidi e lottano per ogni respiro.  La loro condizione è simile a quella di tanti altri bambini ma sono storie che forse abbiamo presto dimenticato a causa del coronavirus. Ma ancora oggi e proprio oggi la polmonite uccide più bambini di qualsiasi altra malattia. Esiste però una semplice soluzione: antibiotici che costano meno di un euro al giorno ma questi farmaci scarseggiano per carenza di fondi.  Il tutto accade nello stesso mondo in cui viviamo anche noi. O pensiamo di essere migliori perchè nati con un colore diverso di pelle ed in luoghi in cui la vita l’abbiamo trovata già evoluta? E allora nei momenti di “panico mediatico” pensiamo a chi non ha mezzi di informazione, e che nasce e muore in poco tempo senza nemmeno aver avuto il diritto di poter capire cosa fosse la vita. Nella società del terzo millennio avanzato dunque il cervello fonde per paura che la vita ci abbandoni. La vita non è la nostra. E non abbiamo scelto nè di esserci, nè di essere così come siamo, belli, brutti, magri, slanciati o xl. E dunque mentre facciamo la conta dei contagiati come fossero degli appestati, mentre iniziamo ad aver paura di quelle regioni in cui il motore imprenditoriale ed industriale italiano ha generato lavoro ed opportunità, pensiamo ai bambini che muoiono ogni minuto anche per la contaminazione delle acque. Gente che muore ma non fa notizia. Come il coronavirus del cavolo.

Sappiamo che in media ogni 39 secondi nel mondo muore un bambino colpito da polmonite.?

E’ la tragica ma realista stima che l’Unicef ricorda in ogni occasione. Nel 2018 ha causato la morte di oltre 800 mila bambini di età inferiore ai cinque anni. La maggior parte dei decessi si è verificata tra i bambini di età inferiore ai due anni e quasi 153 mila bambini nel primo mese di vita.
“Ogni giorno, circa 2.200 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa di polmonite, una malattia curabile e quasi sempre prevenibile”. 

Molti sono stati gli  allarmi lanciati per questa epidemia dimenticata, sei importanti organizzazioni sanitarie e per l’infanzia da anni promuovono appelli  per un’azione globale: Isglobal, Save the Children, Unicef, Every Breath Counts, Unitaid e Gavi, The Vaccine Alliance chiedono impegni concreti da parte di paesi più ricchi e dei donatori internazionali per combattere la polmonite. Diverse sono le iniziative di sensibilizzazione, tra cui una miniserie realizzata da Pfizer con il duo comico Ale e Franz che hanno prestato la voce a Polmo e Nite, due batteri animati che dialogano tra loro ironizzando sulla disinformazione e sul rischio che ancora oggi è sottovalutato quando si parla di questa patologia.

I tassi di mortalità standardizzati più bassi sono stati registrati in Finlandia, mentre percentuali inferiori a 10 decessi per 100.000 abitanti sono stati segnalati anche in 11 regioni della Grecia, in tre regioni dell’Ungheria e dell’Austria e in una regione tedesca.

Tassi poco elevati anche in sette regioni in Italia, dove a fronte di una media nazionale del 14,41, il Friuli – con una media di 21,12 – guida la lista seguita dalla Valle d’Aosta (19,51) e dalla Provincia di Bolzano col 19,2. È la Calabria la regione con la media più bassa (5,39), seguita da Campania (6,06) e Basilicata (7,06)..

Oltre la metà dei decessi per polmonite infantile è avvenuta in cinque Paesi: Nigeria (162 mila), India (127 mila), Pakistan (58 mila), Repubblica Democratica del Congo (40 mila) ed Etiopia (32 mila). I bambini che corrono i maggiori rischi sono quelli con il sistema immunitario indebolito da altre infezioni come l’Hiv o dalla malnutrizione, insieme a quelli che vivono in aree con alti livelli di inquinamento dell’aria e dell’acqua. La malattia può essere prevenuta con i vaccini e facilmente trattata con antibiotici a basso costo se diagnosticata correttamente. Ma decine di milioni di bambini non vengono ancora vaccinati – e uno su tre con sintomi non riceve cure mediche essenziali. I bambini con gravi casi di polmonite possono anche richiedere un trattamento con ossigeno, che raramente è disponibile nei Paesi più poveri.
Ai posteri le ardue sentenze

Daniele Imperiale 

 

 

 

 

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