Nel quadro di una normalità che non c’è più, il sipario ormai è calato su molte attività e, in particolar modo, sugli studi odontoiatrici. Giusto affermare che gli studi odontoiatrici sono sicuri, ma è altresì importante adeguare il comportamento dei professionisti, dapprima alle norme deontologiche della tutela della salute, in generale, e poi fronteggiare l’attuale emergenza con tutte le procedure di rito. «È vero – afferma Fordellone – che le indicazioni sono quelle di far fronte alle sole emergenze odontoiatriche, ma è fortemente sentito il dovere di adeguare il quotidiano professionale alle ristrettezze normative suggerite, necessarie per contrastare i contagi, tutelare i pazienti ed, in ultimo, garantire a tutto il personale un iter procedurale sicuro».
«D’altro canto – prosegue Fordellone – Fulvia Magenga, segretario nazionale S.I.A.S.O. Confsal, ribadisce in modo marcato come quotidianamente giungano, presso la segreteria generale, segnalazioni volte ad evidenziare come alcune attività continuino ad erogare tipologie varie di terapia al paziente (non di urgenza), sebbene vengano forniti dispositivi di protezione individuale (DPI) non adeguati alla tipologia di rischio, e in più dei casi si riscontra un’assoluta mancanza di mascherine FFP3, cui si aggiunge una inadeguata formazione sull’utilizzo dei DPI adatti, dove tra l’altro si registra anche l’irreperibilità del responsabile sicurezza sul lavoro (RLS), dello studio/struttura/azienda o anche la mancata revisione dei protocolli contro il Rischio Biologico (D. Lgs. 81/08)».
Sulla base di questo ultimo punto i Segretari, in modo congiunto, chiedono che venga fatta chiarezza su quali debbano essere i dispositivi di protezione individuale (DPI), per le vie respiratorie da utilizzare. Entrambi i segretari unitamente chiedono sia fatta luce, senza possibilità di fraintendimenti. Insomma, «occorre capire cosa seguire delle due: l’una, o il D.Lgs. 81/08, è da accantonare e si segue quello che è scritto all’art. 16 del Decreto Legge “Cura Italia”, (articolo non chiaro, per la verità), oppure il Governo specifichi che, in presenza di attrezzature specialistiche che generano flussi d’aria, gli operatori in ambito sanitario devono utilizzare esclusivamente le maschere facciali filtranti FFP3, dopo avere ricevuto regolare formazione per il corretto utilizzo». I segretari S.I.A.S.O. Confsal e UNIFAD Sanità, fanno appello alle istituzioni affinché venga tutelata la salute di tutti gli assistenti di studio odontoiatrico esposti, come tutto il personale sanitario, giornalmente al rischio.