«Sono felice di aver appreso che gli studi legali sono annoverati tra le attività essenziali e quindi possiamo tenere gli studi aperti. Ora sono più tranquilla per le mie economie! In effetti, domani potrò recarmi nel mio studio, attraversando un paese semideserto, mi porterò dietro la preziosa autocertificazione così se mi dovessero fermare i Carabinieri potrò rispondere orgogliosa che sto andando a svolgere una attività essenziale!! Arrivata in studio, rimetto in funzione computer, stampante, riscaldamento, accenderò tutte le luci delle stanze, spalancherò le imposte per far entrare il sole – che può circolare ancora senza autocertificazione – e poi mi adagerò sulla mia poltrona presidenziale tronfia della funzione che vado a svolgere. A quel punto dovrò decidere da dove iniziare la mia difesa della patria: fino al 15 aprile non dovrò e non potrò recarmi in tribunale perché le udienze sono sospese e la cancelleria mi renderà servizio via pec; non potrò andare all’ufficio notifiche per richiedere la esecuzione di pignoramenti dai quali avrei ricavato il mio compenso – giusto quello necessario a pagare bollette e fare la spesa- perché tutto chiuso; è inutile pure notificare atti di citazioni o depositare ricorsi per avviare cause che prima di settembre non potranno comunque essere iniziate; men che meno potrei depositare ricorsi per decreto ingiuntivo visto che è altamente probabile che il debitore ingiunto ha dovuto chiudere la sua attività perché – poverino – la sua non è essenziale; nemmeno a pensarci poi, a spedire una diffida stragiudiziale perché anche in questo caso rischio che mi ritorni indietro con dicitura “destinatario non trovato”; vietatissimo poi ricevere qualche coraggioso cliente che ti chiama magari per sapere se ha diritto a taluno dei sostegni previsti dal fantastico e sempre chiaro DPCM, precisandoti che ti pagherà quando tutto sarà tornato alla normalità. Quindi resto imbambolata davanti al pc acceso e comincio a chiedermi: che ci faccio qui?? All’improvviso ho un rigurgito di lucidità e immediatamente mi domando: ma per chi è essenziale la mia funzione?? Sta’ un po’ a vedere che forse ho letto male il DPCM e non ho capito che se io posso aprire la porta e le imposte del mio studio per far entrare solamente il sole, il buon Governo non è costretto a darmi un aiutino, sempre per pagare bollette e fare la spesa, e non si sentirà in colpa per aver omesso da tutte le categorie di cittadini, variamente indicati e qualificati, i 250.000 avvocati di Italia che, se fossero costretti per decreto a chiudere gli studi e a lavorare in smart working di casa, potrebbero reclamare un qualche sostegno, giusto per non violare l’ art. 3 della Costituzione! Certo, noi avvocati abbiamo la nostra bella Cassa (non da morto!!) Forense alla quale possiamo chiedere se per favore possiamo pagare i contributi magari a settembre, giusto dopo aver consumato le tanto attese ferie sotto il sole di agosto. Che importa se il nostro conto corrente è più rosso di Che Guevara, se saltiamo il pagamento del finanziamento che abbiamo chiesto per curarci e restare in vita giusto per non privarci della felicità di sentirci essenziali? Ma chi se ne frega se dobbiamo sospendere il pagamento dell’affitto e far gravare sul nostro locatore la fortuna di avere un inquilino che svolge una funzione essenziale? I nostri figli capiranno quando dovremmo spiegare loro che per quest’anno dovranno stringere un po’ la cinghia e rinunciare a qualche pur legittima ed utile richiesta, perché in compenso hanno un genitore che svolge una attività essenziale a salvare la Nazione!!! Quanto mi sento italiota!!!!»
Avv. Teresa Paladini. VicePresidente Movimento Forense Crotone