Questa attività è iniziata intorno alle ore 09:15 (locali), e ha generato un pennacchio di vapore e cenere che si è alzato fino a 5 km sopra il livello del mare.
Il vento lo ha spinto la nube eruttiva verso i settori orientali del vulcano: fra gli abitati di Zafferana Etnea (versante sud-orientale) e Linguaglossa (versante nord-orientale), si sono verificate leggeri ricadute di cenere fina.
L’attività ha interessato una o due bocche nell’area del “cono della sella”, che si era formato nella primavera del 2017. Non si è osservata emissione di colate di lava.
Alle ore 13:00, l’attività del Nuovo Cratere di Sud-Est era sostanzialmente conclusa, mentre ora continua, senza variazioni significative, l’attività stromboliana ed effusiva al cratere Voragine, che è in corso dal 12 settembre 2019.
L’Osservatorio Etneo dell’INGV ha monitorato l’attività anche mediante sopralluoghi sul terreno eseguendo dei campionamenti dei prodotti eruttati per essere analizzati in laboratorio.
In questo periodo di emergenza COVID-19, l’INGV garantisce la piena operatività delle sue Sale di monitoraggio sismico, vulcanico e allerta maremoto di Roma, Napoli e Catania e della reperibilità dei gruppi di emergenza, in assoluta sicurezza per tutti coloro che vi operano.