“Occorrerà attendere almeno 90 giorni per comprendere i criteri applicativi e le modalità di fruizione del credito di imposta stabilito all’art 125 del D.L. 34/2020 pubblicato nella serata di ieri sulla G.U. della Repubblica, – spiega il dottore commercialista Vincenzo Stuppia dello studio Flexad di Roma – dovendosi attendere a tal fine un provvedimento attuativo del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Ciò che comunque appare chiaro è l’insufficienza dello stanziamento , pari ad € 200 MLN , se solo si considera che il bando INVITALIA per l’acquisto di D.P.I. ha visto, lo scorso 11 maggio, l’esaurimento delle risorse in appena un minuto essendo pervenute richieste pari ad € 499 MLN a fronte di uno stanziamento di appena € 50 MLN.Il credito di imposta spetta agli esercenti attività d’impresa arti o professioni, agli enti non commerciali, a quelli del terzo settore ed agli enti religiosi riconosciuti civilmente per il sostenimento delle spese per la sanificazione degli ambienti di lavoro, degli strumenti utilizzati e per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale destinati ai lavoratori ed utenti.
Il credito di imposta spetta per un importo pari al 60 % delle spese sostenute nel 2020 ( fino ad un massimo di € 60.000 per ciascuna impresa) e potrà essere fatto valere nella dichiarazione dei redditi che verrà presentata nel 2021 oppure portato in compensazione. Potranno essere agevolate le spese sostenute per le sanificazioni degli ambienti, per l’acquisto di prodotti detergenti, tute, mascherine, guanti e visiere e per la predisposizione di dispositivi di distanziamento individuale, barriere e pannelli protettivi. Rientrano nel perimetro dell’agevolazione anche l’acquisto di termoscanner, termometri, tappeti e vaschette decontaminanti.”