IL GIARDINO INCANTATO
Io, seduta sulla sedia a dondolo di mia madre, all’ ombra di un pergolato della mia vecchia casa, circondata da un giardino di rose rosse dal profumo inebriante, mi perdo in ricordi d’ infanzia vissuti tra queste piccole mura. Il grande cappello di paglia copre i miei lunghi capelli neri in una calda giornata d’ agosto, rallegrata dal canto delle cicale nascoste tra alberi secolari. Questo spazio verde mi fa sentire viva.
Da lontano si odono i rumori della mia città natia, dove il frastuono di quelle mille voci mi faceva impazzire. È come avere tra le mani una vecchia cartolina dei ricordi: da un lato la mia città che oggi davanti ai miei occhi appare come un luogo mai visto prima, dall’ altro osservo la scrittura di una mano giovane che mi induce a vivere per un tempo infinito tra le montagne verdi e spazi immensi: quella scrittura è di chi fa parte della mia vita: mia figlia.