“Piano piano, – prosegue la Fabbri – con le dovute sicurezze, la musica riparte, e lo fa con un Festival che è giustamente un’istituzione. È un’istituzione perché è fatto, come molti eventi del genere, di tantissimi ragazzi e ragazze ansiosi di mettersi in gioco, di artisti giovani e meno giovani che vogliono trasmettere qualcosa, di musicisti che non sono ancora quelli da un milione di fan ma che forse lo saranno, che sono emozionati, a volte tesi, e sempre speranzosi. Ne ho sentiti tantissimi in questi giorni e ognuno ha la sua storia e qualcosa da dire.
Dietro il settore spettacolo, prosegue l’attivissima presidente – che qualcuno pensa di poter lasciare indietro, c’è tutto un mondo: un mondo fatto di tecnici delle luci, tecnici dei suoni, specialisti del service, operai, piccoli produttori, sale registrazione, sale prove. Un mondo fatto di prove per i concerti, lezioni di musica, organizzazioni, locali che vivono di questo. Chiunque pensi di poter accantonare il settore musica e spettacolo non si rende realmente conto della mole di ciò che sta fermando.
Detto questo, perché gli Equipe 84-La storia e Jean-Michel Byron & Ivan Margari S. L. O. Express Band? Perché sono artisti internazionali la cui voce elimina i confini. Che poi, alla fine, è la musica l’unica vera lingua comprensibile a tutti”.