Ed è qui che si trova la Cappella Generalizia, voluta dallo stesso fondatore la cui storia è intrisa di umiltà, sofferenza, fede, riflessione, devozione. Un percorso che fa riflettere e che riflette molti insegnamenti di vita che sono attuali ancora oggi e più che mai.
Suor Grazia Benghini è la Madre Superiora della congregazione di Tivoli ed in una diretta live trasmessa su ConfineLive Lazio Abruzzo e sul circuito di Uffici Stampa Nazionali, in punta di voce spiega la affascinante e commovente storia di Monsignor Cognata.
Molti gli anni in solitudine vissuti dal vescovo che venne mal interpretato e che gli causarono la perdita del titolo di Vescovo di Bova, e da fondatore ebbe a diventare un semplice salesiano in umiltà.
Una vicenda che per tantissimi anni ha occupato la storia con una ombra sulla figura del religioso testimone dell’umiltà e del saper “fare” il bene ostacolato però da calunnie e crudeltà che lo indussero a lasciare il vescovado per ritirarsi come semplice salesiano in esilio per il quale è stata ora avviata la causa di beatificazione. Nell’Aprile scorso la dichiarazione ufficiale di innocenza, cancella una spada di Damocle che pendeva sugli aspetti interiori e di pensiero di quella stessa congregazione da lui fondata.
A Tivoli troviamo ben tre suore che sono in questo luogo incontaminato che si affaccia sulle acque dell’Aniene e gode di un panorama mozzafiato, e che ebbero l’emozione di attendere il ritorno di Monsignor Cognata riabilitato nelle vesti di Vescovo, tornare negli anni 65 proprio in questa cappella gentilizia. Nella video intervista le suore raccontano una emozione di lungo corso che è rimasta impressa nei cuori e che non si cancella. Perchè in fondo la missione di Mons. Cognata tocca corde del tutto particolari che viaggiano su una dimensione particolare.
Ma per meglio conoscere tutti gli aspetti nel link sottostante si può consultare la diretta Live: