Una giuria qualificata, composta dal Prof. Fausto Capalbo, Dott. Ruggero Capone, Don Gaetano Maria Saccà, Dott.ssa Gemma Giovannelli, Dott.ssa Elisabetta Zazza, Dr. Daniele Imperiale, ha consegnato i riconoscimenti, sottoforma di pregiate pergamene firmate e certificate, a cinque eccellenze su tutto il territorio nazionale. Sono stati dunque premiati:
- Il Prof. Dott. FRANCESCO VAIA Direttore “INMI – Lazzaro Spallanzani” di Roma
- Il giornalista SIGFRIDO RANUCCI Conduttore televisivo Rai (trasmissione Report)
- Il giornalista PINO FINOCCHIARO (inviato speciale conduttore Rai News 24)
- Il giornalista FABRIZIO COLARIETI (La notizia)
- premio menzione speciale assegnato al Maestro CLAUDIO LEONETTI di Amatrice, con la testimonianza speciale dell’Avv. Wania Della Vigna
L’evento è stato presentato dalla giornalista Rai Roberta Ammendola e dal Consigliere Odg Abruzzo Daniele Imperiale . In un clima di grande entusiasmo e ammirazione da parte della giuria e del pubblico, disposti secondo le norme del distanziamento sociale, sono state lette le motivazioni e consegnate le bellissime pergamene alle cinque personalità premiate per l’eccellenza dimostrata nel proprio ambito professionale.
La premiazione è stata intervallata dalla musica del Maestro Sergio La Stella (direttore d’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma), che ha accompagnato al pianoforte il tenore di fama internazionale Salvatore Cordella (Teatro Metropolitan di New York), insieme ai giovani tenori Paride Cataldo e Vincenzo Spinelli (Accademia Germogli d’Arte), che hanno emozionato e deliziato tutti i presenti con i brani più belli del repertorio classico, dalle arie di Bizet, Donizetti e Puccini, e chiudendo con la splendida e intramontabile “ ’O sole mio”.
La cerimonia è iniziata con la consegna del riconoscimento da parte del Sindaco al Prof. Dott. Francesco Vaia, direttore dell’ospedale Spallanzani di Roma, eccellenza nel settore delle malattie infettive e nel quale il Covid-19 è stato isolato per primo in tutto il mondo. Il Dott. Vaia, nel ringraziare per il premio conferitogli ha voluto spendere delle parole che hanno infuso coraggio e speranza per l’avvenire, contro tutte le profezie catastrofiste che si prospettano per la prossima stagione autunnale.
“Stiamo vincendo – ha affermato il Dott. Vaia – grazie alla sintesi felice della collaborazione intelligente tra cittadini, personale sanitario e media. Se ieri dicevamo “Non abbiate paura” oggi diciamo ”Non abbassate la guardia”. Il virus ad oggi è meno virulento, ma noi dobbiamo stare attenti e applicare le norme disposte, e al contempo la sanità pubblica dovrà attivare campagne di prevenzione per le fasce più esposte.”
Sono stati poi premiati i giornalisti Sigfrido Ranucci, Pino Finocchiaro e Fabrizio Colarieti, quest’ultimo assente durante la cerimonia, ma di cui è stata letta pubblicamente la motivazione. Al giornalista Sigfrido Ranucci, conduttore televisivo Rai della trasmissione “Report”, è stato conferito il premio da parte della Dott. Gemma Giovannelli per il suo carisma comunicativo e per l’eccellenza nel saper raccontare e documentare i fatti con grande professionalità, dando ai telespettatori, anche nelle situazioni più critiche, un quadro sempre obiettivo, in cui l’opinione non è minimamente condizionata.
Il Prof. Fausto Capalbo ha invece conferito il premio all’inviato di Rai News 24 Pino Finocchiaro per il suo giornalismo d’inchiesta legato in particolare alla strage di Ustica (l’incidente aereo avvenuto nel 1980 a causa di un tratto del cielo non controllato a sufficienza dai radar italiani, civili e militari dove morirono tutti gli 81 passeggeri, ndr).
La vicenda stava per essere archiviata per sempre e invece, grazie al lavoro d’inchiesta lo scorso giugno 2020, dopo un’attenta pulizia della comunicazione radio sono state certificate le ultime parole del copilota che dice: “Guarda cos’è”, lasciando presupporre che i due membri dell’equipaggio avevano individuato un’anomalia. È per il merito del lavoro d’inchiesta, portato avanti con grande passione e impegno dai giornalisti Pino Finocchiaro e Fabrizio Colarieti, che la tragedia di Ustica è venuta alla luce e per questo oggi le vittime della strage e le loro famiglie possono avere giustizia. Per tale motivazione entrambi i giornalisti hanno ricevuto a Jenne il riconoscimento.
Infine, un premio menzione speciale è stato conferito da parte di Don Gaetano Maria Saccà al Maestro Claudio Leonetti di Amatrice, con la testimonianza del suo legale l’Avv. Wania Della Vigna. Il giovanissimo Maestro Leonetti, durante il periodo del lockdown si è laureato al Conservatorio di L’Aquila in “Chitarra classica”, dando prova di grande determinazione e impegno.
Il suo traguardo professionale, tuttavia, ha un valore ancora più grande per il dramma che lo ha colpito quattro anni fa. Claudio Leonetti, infatti, durante il terremoto di Amatrice nel 2016, ha perso tutta la sua famiglia (padre, madre, sorella fidanzata e anche il cagnolino), e da quella tragedia ha saputo rialzare la testa ed essere esempio di forza e speranza per sé stesso e per tutti proseguendo con coraggio la sua vita e i suoi obiettivi.
“Claudio quella notte del 24 agosto 2016 ha perso tutto in un battito di ciglia – afferma l’Avv. Della Vigna – ma lui non vuole la commiserazione, perché si è dimostrato un ragazzo capace di reagire. L’amore per la vita, per la fotografia, per la scrittura e soprattutto per la musica lo hanno portato a conseguire il titolo di Maestro, nonostante anche il periodo del coronavirus”.
L’avvocato legge poi un piccolo estratto dal libro scritto da Claudio dopo il terremoto: “Il dolore arriva e porta via tutto ciò che incontra sulla strada. Ma non dategliela vinta, neppure per un momento: la vita è un’opportunità immensamente grande. Uscite, aprite gli occhi, fatevi travolgere da quel vento che toglie il fiato, ma soprattutto non stancatevi mai di apprezzare tutto il bello che c’è”.
Parole che hanno commosso tutti i presenti e dalle quali ognuno ha potuto riflettere personalmente sul valore supremo e grandioso della vita, che si afferma con tutta la sua forza anche nelle situazioni più disperate.
La cerimonia, intervallata da musica e momenti di grandi applausi, si è conclusa con la performance straordinaria – che ha meritato l’ovazione finale – dei tre tenori, che hanno cantato insieme “ ‘O sole mio”, una canzone scelta come segno di speranza e di rinascita per tutti.