Il 74,8% delle nuove aperture è attribuito alle persone fisiche, il 19,2% alle società di capitali, il 2,7% alle società di persone. Sul sito del Mef la sintesi dei mesi di aprile, maggio e giugno 2020.
Rispetto al secondo trimestre del 2019, il documento evidenzia oltre alla diminuzione di avviamenti a causa dell’emergenza sanitaria, un aumento dei soggetti “non residenti” nel mese di aprile e un aumento del 2,5% per le società di capitali nel mese di giugno.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 40,8% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,3% al Centro e il 37,3% al Sud e Isole. Fra le regioni maggiormente in calo la Valle d’Aosta (-37,5%), il Molise invece ha registrato la flessione minore (-12,9 per cento). Da sottolineare anche gli incrementi di aumenti nel mese di giugno, attestati a +10% in Molise
In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio è in testa con il maggior numero di avviamenti con il 19,2% del totale delle partite Iva. Seguono le attività
professionali con il 15,6% e l’agricoltura (14,7%). I settori in maggiore crisi, rispetto al secondo trimestre 2019, sono quello delle attività di intrattenimento (-55,1%) e quello dell’alloggio e ristorazione (-54,6%).
L’agricoltura cala del 4,2% nel trimestre in esame ma registra un aumento del 40% nel mese di giugno. Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una prevalenza della quota
maschile, pari al 64,5% del totale. Il 46,8% appartiene ai giovani under 35, circa il 31% alla fascia dai 36 ai 50 anni. Per tutte le classi di età si evidenzia un calo di apertura, con un’incidenza maggiore per quella 36-50 anni che ha registrato -33,5 per cento
Un altro dato interessante è il 14,8% delle aperture sono operate da soggetti nati all’estero.
Nel periodo in esame 44.357 soggetti (46%) hanno aderito al regime forfetario, con una diminuzione del 33% rispetto allo stesso trimestre del 2019. Solo il settore dell’agricoltura, nel mese di giugno ha totalizzato +86% di adesioni al regime forfetario.