“Nel programma, in fondo, faccio quello che ho sempre desiderato: parlo coi ragazzi, sto con loro ad aiutarli, anche grazie alla mia formazione artistica, che spazia dalla danza al musical, passando anche dalla recitazione. Una delle chiavi importanti del programma sta nel fatto che The Coach ci dà la possibilità di raccontare la vita delle persone. Grazie alla prima fase, che si chiama Academy, i concorrenti e i coach fanno un lavoro personale che li aiuta a liberarsi di tutte le maschere che mettono. Ad esempio, quest’anno il pubblico assisterà ad un coming out fatto da un ragazzo che mi ha detto di essersi sentito dopo il corso. In un contesto come quello lì, con le telecamere puntate addosso e tanta gente intorno che guarda, non è facile. Lui, invece, è riuscito a liberarsi e, quando è ritornato a casa dai suoi, ha avuto il coraggio di parlare. Lo chiamo coraggio, ma in realtà è giusto che ognuno nella sua vita sia se stesso, che scelga di vivere come meglio crede. Ad ogni modo, dal corso si esce un po’ diversi e credo che questa sia una delle cose più belle che faccio nella trasmissione”.
Quest’anno, The Coach sarà strutturato in 140 puntate che andranno in onda, dal lunedì al venerdì, alle ore 19.00. Ancora una volta, al centro della scena, ci saranno sia i concorrenti, ma soprattutto i coach, figure che i talent show del genere tendono sempre a mettere in secondo piano. Una bella esperienza lavorativa che la Reale ha deciso di continuare anche per lo splendido rapporto instaurato con i produttori Luca Garavelli e Marco Zarotti.
“I produttori Luca Garavelli e Marco Zarotti, che è anche il regista, mi consegnano le chiavi del programma in mano, invitandomi a fare tutto quello che voglio. Mi lasciano la più completa libertà. Confesso che vado molto a braccio, in base a quello che succede lì dentro. Se un ragazzo si ferma, cerco di trovare la soluzione giusto per farlo andare avanti. Capita che registriamo anche 20, 25 puntate al giorno. E’ un bell’impegno, che però mi soddisfa tanto”.
Ricordata dal pubblico per essere stata una delle protagoniste di Amici 6, in qualità di ballerina, Agata ha saputo avviare anche una proficua carriera nel mondo televisivo. Accantonati i contrasti con la maestra Alessandra Celentano, la Reale fa infatti attualmente la vocal coach ma purtroppo, a causa di un problema fisico di salute, ha dovuto rinunciare al ballo.
“A causa di questo problema fisico, che mi ha portato a vivere anche un periodo di depressione quando stavo a Milano ed ero inviata a Verissimo, ho dovuto smettere di ballare, ma mi sono dedicata ad altre passioni: ad esempio, da 7 anni svolgo l’attività di vocal coach, che mi ha già portato ad avere dei risultati soddisfacenti: Elena Manuele, una delle mie allieve, ha vinto la prima edizione di Sanremo Young condotto da Antonella Clerici. Devo dire che dopo Amici ho fatto davvero tante cose: oltre a Verissimo, dove sono stata scelta da Silvia Toffanin, ho fatto le coreografie per Leone Auz condotto da Leone di Lernia e pure quelle per un videoclip di Mitch & Squalo, senza contare le due menzioni di cui sono stata insignita: l’Universum Donna, nel 2017, e l’Ambasciatrice di pace. Tutto è cominciato da Maria De Filippi, che considero ancora la mia regina. Ad Amici c’è sempre stata per me, quando avevo bisogno di aiuto”.
Prima del talent, Agata ha avuto l’occasione di essere assunta nella compagnia di ballo di Renato Greco e si è dovuta allontanare dalla sua adorata Sicilia, a soli 15 anni, quando ha vinto una borsa di studio che l’ha portata a Firenze. Attualmente la Reale sta anche combattendo con una malattia, che però non le ha impedito, nonostante un ricovero duraturo, di abbandonare le cose più importanti per lei: la sua famiglia, la figlia Chloe e i suoi allievi.
“Sono svenuta improvvisamente in casa, ho perso del sangue e, per tale motivo, mi sono ritrovata in ospedale. Ho avuto paura, soprattutto per mia figlia, nata dal mio matrimonio felice che dura da quattro anni, anche se l’unione in chiesa è avvenuta soltanto un anno fa. Ad ogni modo, Chloe è tutta la mia vita. Quando sono stata male, ho pensato subito a lei. Era tosta, soprattutto perché dovevo restare circa 5 mesi in ospedale, seppur con dei permessi di uscita di una settimana o di dieci giorni di tanto in tanto. Avevo tanti pensieri, sia per la bambina, sia per i miei allievi. Non sapevo cosa fare. Anche perché temevo di perdere tutto quello che avevo costruito”.
Con forza e caparbietà, Agata non ha però lasciato il suo impegno a The Coach.
“Avevo voglia di stare ancora una volta con tutti i membri della squadra di The Coach. Avevo bisogno di andare a lavorare e quando Garavelli, in vista della nuova edizione che state vedendo adesso, si è preoccupato per me, gli ho fatto una promessa: ad aprile, mese in cui uscivo dall’ospedale, gli avrei dato risposta sulla mia disponibilità per registrare il programma a luglio. Il mese successivo, gli ho quindi comunicato che avrei fatto tutto, anche se non proprio fisicamente in forma, a causa del tanto cortisone che avevo dovuto prendere. Il primo giorno di registrazioni ho litigato un po’ con tutti, perché mi sono resa conto che volevano dimezzare i miei impegni per venirmi incontro, ma io volevo esserci al 100%, senza essere considerata malata. Mi sono dunque rimboccata le maniche. Con la malattia dovrò lottare ancora per un po’, ma voglio fare il mio lavoro proprio come ho sempre fatto. Sono una combattente”.