Roma – Una ricca pioggia di stelle cadenti è pronta a scaldare il freddo invernale. Il cielo di dicembre ci regala uno spettacolo magico con lo sciame delle Geminidi.
Come ogni anno di questo periodo, la Terra nel corso della sua orbita incontra i frammenti dell’asteroide Fetonte (Phaeton 3200).
Per qualche settimana i detriti si disintegreranno nell’atmosfera regalandoci quello spettacolo noto come “stelle cadenti”.
Come osservare le Geminidi
Le Geminidi raggiungono il picco il 13 dicembre, con circa 100 meteore l’ora.
Il loro momento di maggiore intensità sarà nella notte.
Fortunatamente, la Luna è in fase di novilunio: la sua luce quindi non disturberà l’osservazione.
I detriti bruciano fino a circa 100 km sopra la superficie terrestre e spesso appaiono di tonalità giallastra.
A differenza delle meteore estive come le Perseidi, le stelle cadenti invernali sono più brillanti e viaggiano ad una velocità di circa 35 km al secondo, il che le rende facilmente individuabili (tempo permettendo).
Il miglior mezzo di osservazione è il nostro occhio.
Sebbene telescopi e binocoli siano più precisi, lo sguardo umano permette un campo visivo maggiore rispetto ad una lente.
Dove osservare le Geminidi
Lo sciame meteorico potrà essere visto in qualsiasi parte del mondo.
Come al solito, è consigliabile posizionarsi in luoghi bui, possibilmente lontano dalle luci cittadine.
Nel cielo di sud-est brilla la costellazione di Orione, facilmente individuabile per le tre stelle che ne formano la famosa cintura.
Accanto ad essa troverete la costellazione dei Gemelli, il radiante, ovvero il punto del cielo da cui le nostre stelle cadenti sembreranno provenire.
Per semplificare la sua individuazione è possibile scaricare una delle tante app dedicate alla volta celeste.
Ma cosa sono le Geminidi?
L’origine delle Geminidi è ben diversa dalle altre stelle cadenti.
Mentre la maggior parte degli sciami meteorici proviene dalle comete, questo è originato da un asteroide chiamato Fetonte (Phaeton 3200).
Si tratta di un oggetto roccioso con un’orbita eccentrica insolita, che genera una flotta enorme di meteore quando si avvicina al Sole.
Fetonte, con un diametro medio di 5,1 chilometri, è stato scoperto nel 1983 dal satellite IRAS della NASA e classificato come asteroide, in quanto non ha una coda e il suo colore è fortemente simile a quello di altri asteroidi carboniosi.
Ma la natura di Fetonte resta ancora un mistero.
Se per alcuni scienziati si tratta di un asteroide roccioso, molti ritengono sia in realtà una cometa estinta, sotto la cui crosta formata da polveri e materiali rocciosi batte ancora un “cuore” di ghiaccio. (www.dire.it)