E dopo questo lockdown lungo e mascherato da libertà a senso unico alternato, finalmente al popolo è concessa l’ora d’aria: due giorni di zona gialla. Tanto basta per far fare provviste ai ristoranti che come nel caso dell’Abruzzo dopo mesi torneranno a servire pasti ai tavoli. Ma stop subito per sabato e domenica che saranno arancioni. Poi l’Rt deciderà i colori delle regioni con parametri sempre piu’ stringenti.
Si esce dall’incubo dunque di non poter fare nulla, di dover fare la conta visita parenti e di tutto un sistema che forse sarà anche necessario ma appare veramente come tutto fosse un film.
Ci voleva l’aggressione a Napoli per far capire che altri reati esistono ancora, e sono vigenti, mentre il popolo inizia ad essere visibilmente stanco di questi colori, di questo andirivieni di notizie, e di una gestione che sicuramente sarà pur dettata dalla situazione diffiicile ma comunicata molto male al popolo.
Questa è la fragilità di un governo che per essere autorevole utilizza parole improprie che rievocano periodi passati, come “diamo, consentiamo” ecc. Dimenticando che uno valeva uno e che la gente era tutta uguale.
Ora finalmente questo periodo è finito, mai prima d’ora con tanta gioia, ma si riapre un altro dogma: le scuole, nuovi focolai, la terza ondata, i vaccini , le reazioni, e qui e la. Bombardati di una terapia ansiogeno terroristica senza precedenti.
Il governo dovrebbe mettere dei limiti alla comunicazione di questo tipo e garantire le persone sole o quelle che sono costrette a stare in casa.
L’emergenza covid ci ha fatto odiare in qualche modo il luogo piu’ caro agli italiani: la casa.
Ora però è passata la festa ma non è gabbato lo Santo.
Ai posteri le ardue sentenze.