Si tratta, complessivamente di 50 milioni di atti. Circa la metà costituiti da quelli che si sono accumulati nell’anno che si è appena chiuso mentre l’altra metà è quella che si produrrà nel corso di quest’anno. Significa che in ogni mese del 2021 l’Agenzia delle Entrate dovrebbe dare il via a oltre 4 milioni di azioni esecutive e altri interventi di recupero.
Il governo teme l’effetto che questa decisione potrà avere sull’ordine pubblico e sulla pandemia, con relative code agli uffici postali. Secondo notizie governative l’invio delle cartelle dovrebbe essere scaglionato in blocchi da 1 milione di cartelle al mese per evitare appunto problemi di ordine pubblico (legati alle file agli Uffici Postali per il ritiro del mancato recapito) ma anche per evitare di mandare in tilt il sistema, già messo a dura prova dalle variazioni legate all’emergenza sanitaria, e di creare un numero troppo elevato di scontenti che potrebbero divenire un ulteriore elemento di tensione.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini, suggerisce di svuotare il “magazzino” dalle cartelle esattoriali più vecchie e ormai, nella maggior parte dei casi, inesigibili, in modo da concentrare le forze nella lotta all’evasione che ancora si può recuperare e che ammonta a circa 107 miliardi l’anno di minori entrate, comprese quelle contributive.
Ma su questo aspetto sono in arrivo nuove forme di rottamazione alle quali potranno aderire anche i soggetti che non avevano aderito alla precedente agevolazione. Lo ha chiarito l’avv. Emanuele Antonaci durante la web interview andata in onda nel pomeriggio di ieri su Uffici Stampa Nazionali e sulla web tv dello Studio Legale Antonaci.