La pandemia non è stata facile per nessun settore. Ma per la sanità si è rivelata una doppia sfida, sia medica che di business. Non solo gli ospedali, i sistemi sanitari, gli assicuratori e le aziende farmaceutiche stanno rapidamente costruendo e implementando nuovi modi di lavorare, ma lo stanno facendo in un momento in cui la richiesta per i loro servizi è senza precedenti.
Purtroppo, la sanità non è stata l’unica ad adattarsi. Anche i criminali informatici lo hanno fatto, adattando i loro attacchi di phishing e di ingegneria sociale alla pandemia. A maggio di quest’anno sono state rilevate oltre 300 campagne sfruttando l’argomento covid 19.
Un settore particolarmente ricco di dati personali, proprietà intellettuale e informazioni sensibili deve fare di più per proteggere questi beni preziosi, ora più che mai e bisogna iniziare raggiungendo una chiara comprensione delle minacce da affrontare.
Nel mentre la pandemia si diffondeva in tutto il mondo, anche le campagne cyber cercano di capitalizzare lo stato di panico e incertezza suscitato.
L’estate scorsa, quasi 20 paesi hanno visto attacchi di phishing a tema Covid-19, progettati per catturare le vittime al di fuori dell’ambiente più formale e sicuro dell’ufficio. Tra gli attacchi più comuni, quelli che offrono aggiornamenti su cure e vaccini, e altri che segnalavano persone vicini risultate positive al test.
Man mano che nuove restrizioni e misure di supporto entrano in vigore, i criminali informatici agiscono rapidamente per adattare i loro messaggi. Le campagne sono sempre più allineate alle politiche locali e governative, spesso offrendo lavoro da casa o l’accesso a programmi di mantenimento del posto di lavoro e di sgravi fiscali.
E’ bene dunque porre attenzione su questo argomento, sperando che il nuovo ministro Colao prenda la situazione in mano.