Per Ruffini dunque la soluzione non sarebbe quindi da trovare nella rottamazione, la cui ultima edizione aggrediva una base di 37 mld a fronte sempre di un magazzino gigantesco. “Servono nuove regole – ha dichiarato ai media – e la possibilità per l’ente di Riscossione di poter valutare concretamente l’esigibilità dei singoli crediti e laddove si consideri che un credito non sia più esigibile la possibilità di restituire immediatamente all’ente creditore: già solo questo impedirebbe la formazione nuova del magazzino. La stratificazione di 20 anni del magazzino attuale è un unicum delle moderne democrazie: non esiste un credito temporale così lungo. Normalmente, ha concluso, l’ente riscossione tiene il credito 3-5 anni e poi viene cancellato ma è una valutazione che deve fare il Parlamento».