Allo stato attuale, così come stabilito dal Dpcm del 3 novembre, oggi sono obbligate ad andare in DaD tutte le scuole superiori del Paese e, nelle zone rosse, anche le seconde e terze medie, oltre a tutti quei casi in cui la didattica a distanza è resa necessaria dalla disposizione di una Asl o da un’ordinanza regionale. Nessun obbligo di didattica a distanza per scuola primaria e dell’infanzia, dunque, neanche in zona rossa, salvo diversa disposizione di una regione o di un ufficio sanitario. Di seguito una sintesi di regole che sono poste in approvazione ministeriale:
- La didattica a distanza è una modalità didattica complementare che integra la tradizionale esperienza di scuola in presenza. Essendo una didattica di emergenza, non può durare a lungo.
- La progettazione didattica non può essere la mera trasposizione della lezione in classe, in quanto richiede proprie tecniche di insegnamento e di coinvolgimento degli alunni.
- L’offerta didattica deve contemplare una parte di lezioni con la presenza del docente in video, in diretta (modalità sincrona); e una parte di lezioni offerte nella forma del compito assegnato, del video registrato, del materiale condiviso o altro (modalita asincrona).
- Le lezioni in DaD, che possono essere svolte anche in unità orarie di 45 o di 50 minuti, devono prevedere adeguate pause tra l’una e l’altra.
- Le istituzioni scolastiche provvedono a fornire in comodato d’uso gratuito degli strumenti per il collegamento, agli alunni che non abbiano l’opportunità di usufruire di device di proprietà.
- L’alunno che avesse difficoltà di digital divide non altrimenti risolvibili può richiedere di fare scuola in presenza anche in zona rossa.
- Alunni che debbano svolgere, in special modo per le materie di indirizzo, attività laboratoriali o esercitazioni pratiche, o che siano impegnati in percorsi di competenze trasversali, possono svolgere didattica in presenza anche in zona rossa.
- Alunni con particolari fragilità di salute, attestate e riconosciute, saranno i primi a poter usufruire della DaD dal proprio domicilio, in accordo con le famiglie, anche attivando percorsi di istruzione domiciliare.
- Al contrario del caso precedente, alunni con particolari disturbi dell’apprendimento, disabilità o altro genere di problemi per i quali sia più efficace e inclusiva la didattica in presenza, potranno richiedere di continuare ad andare a scuola, anche in zona rossa.
- Al di fuori dei due casi precedenti, un alunno non può esimersi dal fare la DaD, ove richiesto dalla scuola. Qualora non si presenti ad una lezione, gli verrà segnata l’assenza sul registro elettronico.
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