Nello specifico, i Carabinieri hanno sottoposto all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria la posizione dei dirigenti della struttura – direttore di struttura, direttore sanitario e presidente dell’associazione gerente la struttura stessa – ritenuti responsabili di aver consentito, tramite raggiri, la sottoposizione al vaccino non solo agli ospiti e al personale sanitario lì in servizio, ma anche a soggetti risultati totalmente estranei.
In alcuni casi i soggetti vaccinati hanno giustificato la priorità acquisita mediante l’iscrizione ad una associazione di volontariato locale attiva all’interno della R.S.A., ritenendo pertanto di poter rientrare tra le categorie aventi diritto specificate da recenti direttive regionali in materia; tuttavia i Carabinieri hanno al riguardo accertato che, in virtù delle disposizioni vigenti sulle misure di contrasto e contenimento dell’emergenza epidemiologica, l’accesso a tali associazioni era correttamente stato inibito già da più di un anno.
In altri casi ancora, i soggetti da vaccinare sono stati selezionati tra i parenti dei dirigenti della struttura, dirigenti ora in pensione, o semplici concittadini che potevano vantare una conoscenza diretta con i responsabili e ne hanno fatto richiesta.
Sono complessivamente 21 le persone deferite tra dirigenti di struttura e persone che indebitamente hanno ottenuto la sottoposizione al vaccino, sia della prima che della seconda dose entrambe inoculate nel corso dello scorso mese di gennaio.