Ma come si può correlare la Madonna dei debitori con l’attuale situazione economica italiana? “Quello che si sta vivendo oggi – spiega Marco Limoncelli presidente di Cooperfin ed esperto internazionale di economia e finanza – non è altro che una esponenziale conseguenza di un lungo percorso di crisi che precede la pandemia da SarS-Cov-2, la situazione pertanto va analizzata tenendo conto di quanto accadde nel 2001 con le Torri gemelle, e con una intensificazione critica aumentata nel 2008 e fino ad arrivare nei nostri giorni. La pandemia ha quindi velocizzato ulteriormente un processo difficile già in atto.
L’Italia si trova a dover fare i conti con una moneta non nazionale, con un disboscamento delle imprese, e con un incremento del debito che sta assumento proporzioni inimmaginabili e poco conosciute all’opinione pubblica.
E’ necessario – prosegue Limoncelli – che le Banche ripensino ad una modulazione del credito, e che gli stessi istituti finanziari tengano conto che l’uomo è persona e non solo un numero da computare. Il rischio – conclude – è quello che si arrivi ad una sorta di schiavizzazione finanziaria molto pericolosa. E la nostra azione, oltre ad apportare soluzioni al momento difficile e grave, è doverosa soprattutto nei confronti delle future generazioni, le quali, in mancanza di inversioni di tendenza, dovranno altrimenti fare i conti con una spada di Damocle debitoria in perpetua prorogatio”.