Con questa intesa, ispirata agli schemi di ultima generazione approvati dal comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (delibera n. 62 del 26.11.2020), le istituzioni hanno voluto sottolineare il preminente interesse pubblico a rafforzare la cornice di legalità e trasparenza per ogni fase di attuazione dell’opera tanto attesa dalla collettività della provincia, il cui costo è stimato in 200 milioni di euro.
Erano, infatti, presenti anche i vertici provinciale delle Forze dell’ordine e il capo Centro DIA di Catania, che hanno assicurato il massimo impegno nel supportare la prefettura nell’azione di prevenzione, controllo e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa nonché di verifica della sicurezza e della regolarità dei cantieri di lavoro.
In particolare, il protocollo prevede l’estensione del regime delle informazioni antimafia a tutti i soggetti appartenenti alla “filiera delle imprese”, ovvero al complesso dei soggetti che interverranno a qualunque titolo nel ciclo di progettazione e realizzazione dell’opera e a tutte le fattispecie contrattuali, indipendentemente dall’oggetto, dal valore, dalla durata e da qualsiasi condizione e modalità di esecuzione.
Sarà predisposta un’apposita banca dati in cui confluiranno le informazioni necessarie ad esercitare il monitoraggio, da parte delle Forze di polizia, sulle vicende societarie, i flussi finanziari, le procedure ablative e l’andamento del cantiere.
Il protocollo è immediatamente vincolante e il commissario Scaduto ha precisato che sarà operativo già dalla stipula del primo contratto con il vincitore del concorso di idee per l’affidamento dei servizi di ingegneria, in fase avanzata di definizione a seguito dell’approvazione da parte del Nucleo di investimenti del ministero della Salute dell’Accordo di programma proposto dalla Regione Siciliana per il finanziamento proprio del nuovo ospedale.