Il servizio sarà organizzato dai Distretti delle Asl territorialmente competenti che provvederanno anche a fornire a quanti dei 270.000 infermieri e infermieri pediatrici del Ssn daranno la propria disponibilità, le dosi vaccinali anti SARS-CoV-2, farmaci, dispositivi e presidi sanitari necessari per le attività di vaccinazione e per l’intervento sui possibili eventi avversi collegati alla vaccinazione.
Le motivazioni del protocollo si riconducono nel fatto che l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus rende indispensabile e urgente la “necessità di rafforzare strutturalmente la resilienza, la prossimità e la tempestività di risposta del Sistema sanitario nazionale, condividono che la somministrazione a domicilio dei vaccini anti SARS-CoV-2 per le persone che non possono recarsi presso i siti vaccinali organizzati dalle Regioni e dalle Province autonome sia fondamentale per incrementare la copertura vaccinale della popolazione”.
In questo senso per gli infermieri vaccinatori che operano dopo l’orario di lavoro grazie al superamento dell’esclusiva, a questo punto grazie al protocollo anche a domicilio, è previsto lo stesso compenso già stabilito per le altre professioni: 6,16 euro a inoculazione.
Previsione che amplia il ventaglio delle nuove possibilità di retribuzione a disposizione delle Regioni per gli infermieri oltre la previsione già indicata dell’utilizzo a questo scopo dei compensi aggiuntivi.
Per tutto, sarà previsto un necessario finanziamento aggiuntivo a integrazione del fondo sanitario nazionale, progressivamente definito sulla base dell’andamento della campagna vaccinale.