E così, al di là dei routinari servizi offerti di consultazione e prestito per la fruizione dei libri, la Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina ha già da lungo tempo incentivato, in specie negli ultimi anni, una intensa e stimolante attività di promozione per sensibilizzare l’eterogenea utenza, organizzando e ospitando eventi diversificati, anche per le tematiche trattate, quali: esposizioni bibliografiche e documentarie, memorial, convegni, giornate dedicate, percorsi di lettura, presentazioni di libri, e fra queste ultime si distinguono poi quelle in prima assoluta.
Venerdì 11 giugno 2021, alle ore 17, verrà presentato in diretta streaming “La metafisica dell’anima” di Antonello Pizzimenti, testo che vanta già diverse premiazioni: finalista al Premio Giuseppe Antonio Borgese nel giugno 2019 in Catania (da inedito), targa Montefiore in Montefiore Conca (Rm) nel settembre 2020, riconoscimento al premio “Approdi d’autore”, che avverrà nel luglio 2021.
L’incontro, che si svolgerà esclusivamente in modalità web sulla pagina facebook della Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina, si aprirà con i saluti istituzionali e l’introduzione della direttrice della Biblioteca Tommasa Siragusa, alla quale seguiranno i contributi della relatrice, la giornalista Letizia Passarello e del filosofo, letterato, saggista, poeta e critico Carmelo Eduardo Maimone, già autore di molteplici e poliedrici testi.
Interverrà l’autore avvalendosi dell’ausilio di slides.
Passi tratti dal testo saranno, altresì, drammatizzati a cura dell’attore messinese Francesco Micari.
Sarà, infine, dedicato un breve spazio al dibattito. L’autore risponderà alle domande poste anche a commento dell’evento sulla pagina Facebook.
De Chirico, colui che è stato definito “Pictor optimus” per la tecnica cristallina, è considerato il Padre della Pittura Metafisica, quale reazione alle avanguardie cubiste e futuriste ed è per primo Apollinaire a usare la terminologia, parlando di dipinti enigmatici e stranamente “metafisici” oltre, cioè, la fisica. Una pittura dunque caratterizzata da uno stato di malinconia dinanzi al mistero della vita e all’enigma. Necessita esplorare ciò che sta alla base, senza avere pretesa di giungere all’essenza delle cose (idee inafferrabili, dagli scritti di Platone).
Vivremo con l’autore percorsi di “metafisica dell’anima”, alla scoperta delle raffigurazioni dei dipinti di De Chirico e lo accompagneremo nelle Sue Piazze misteriose, fra le Sue Muse inquietanti, le vedute di città, ove lo spazio pubblico tracciato con rigore geometrico, disabitato dall’uomo, è popolato da oggetti estraniati dal loro contesto che emergono con la loro forza iconica divenendo irreali per gli accostamenti improbabili.
Fuori da ogni buon senso e da ogni logica, la “pittura metafisica” di De Chirico abbandona gli schemi della pittura realistica, divenendo arguto riflesso dell’inconscio. Il dipinto diviene un accostarsi di elementi che, alla vista della ragione, sembrano fra loro disconnessi, ma non lo sono, se si dà alla sua lettura un taglio filosofico-psicologico. Tutto acquista significato se realtà e fantasia sono complementari al sogno e alle immagini oniriche. “Sognare una persona – dirà De Chirico – è prova della sua esistenza metafisica”. Nella sua arte rivelatrice, l’ironia si fonde con la tradizione classica, il misterioso con il razionale. Al suo esordio le opere erano di stampo böckliniano e klingeriano e, pur se De Chirico volle evitare gli eccessi dell’avanguardia, non voleva proporre un’arte incapace di recidere i legami con il passato e si discostò pertanto dalle ricerche naturalistiche di Severini.
Ed ecco la forza fantastica della pittura metafisica di De Chirico, il suo andare controcorrente, i simboli stranianti, i personaggi sfuggenti, le complesse allegorie, il suo classicismo stravolto di statue antiche e di manichini dalle linee geometriche, quella solitudine espressa nei suoi dipinti, specchio della sua anima schiva, una solitudine che abbraccia l’universo, l’intero soffio di vita cosmica.
E’ una concezione che nasce nell’Artista dalla frequentazione di letture filosofiche di stampo metafisico e, specialmente, la predilezione per gli scritti di Nietzsche e Schopenhauer, che gli insegnarono il non-senso della vita e come possa trasmutarsi in arte.
Ancora una volta, l’autore di “La metafisica dell’anima” e l’artista per eccellenza della “Pittura metafisica” si incontrano, sulla via della filosofia, entrambi si lasciano guidare dalle loro Muse per dar vita alle loro creazioni.
L’allestimento di un’esposizione, corredata da una ricca bibliografia, presenterà poi ai followers uno spaccato delle pubblicazioni disponibili in Biblioteca sull’artista Giorgio De Chirico, espressione di un’ “arte severa e cerebrale, ascetica e lirica”, che ha aperto la strada al Surrealismo di René Magritte e di Max Ernst. Troveranno, altresì, spazio quelle che sono state le letture predilette dall’artista, i testi di filosofia, e, in particolare, Schopenhauer, Nietzsche e Heidegger.
La Biblioteca attende i propri fruitori in collegamento virtuale.