Rapporto Osservasalute: il Covid ha bruciato di oltre 1 anno le aspettative di vita

Roma – Fanno impressione i dati del XVII rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha valutato indicatori di performance dei servizi sanitari regionali.

Con oltre 4 milioni 234 mila contagi dal febbraio 2020 e 126mila decessi, il Covid-19 è ormai diventata la seconda causa di morte e ha causato in un solo anno una sensibile riduzione della speranza di vita della popolazione italiana conquistata nei 10 anni precedenti: -1,4 anni tra gli uomini (con punte di -2,6 in Lombardia) e -1,0 per le donne (con un picco di -2,3 in Valle d’Aosta)

In tutto il 2020 ci sono stati oltre 746mila decessi, secondo Osservasalute si tratta di un numero decisamente elevato osservando la serie storica degli ultimi 10 anni, con un incremento di oltre 101mila decessi rispetto all’anno precedente.

L’analisi della mortalità da Covid-19 evidenzia che la Valle d’Aosta (246,1 decessi per 100mila abitanti) e la Lombardia (208,6 per 100mila) hanno registrato una mortalità più che doppia rispetto a quella media nazionale (103,9 per 100mila). “Quando questa esperienza sarà finita – spiega Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio – si dovranno analizzare i motivi di queste differenze”. Mentre un altro monito per il futuro è la contrapposizione degli scienziati con i politici che ha limitato l’efficacia delle azioni di contrasto alla pandemia influendo i comportamenti dei cittadini.

La pandemia ha concorso al peggioramento delle condizioni di salute di persone in condizione di particolare fragilità, come dimostra l’aumento, rispetto alla media 2015-2019, di altre cause di morte, quali demenze (+49%), cardiopatie ipertensive (+40,2%) e diabete (+40,7%).

Le conseguenze della pandemia sull’economia sono state devastanti. I dati indicano che nel 2020 il PIL è diminuito del 5,1% rispetto al 2019; il calo osservato è, in parte, dovuto al rallentamento delle attività produttive e dei consumi. Le attività che hanno subito maggiormente la crisi sanitaria sono quelle relative ai settori legati al turismo e alla cultura che hanno subito una riduzione del 19% rispetto al 2019.

Ci vogliono più risorse e innovazione – ha detto il direttore dell’Osservatorio, Walter Ricciardi – perché la fragilità del sistema è apparsa in tutta la sua drammaticità nella pandemia. Si deve tornare a investire nella ricerca, perché l’innovazione tecnologica porta esternalità positive in tutti i settori dell’economia”. (fonte assinews)

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