L’inchiesta condotta dai poliziotti milanesi ha permesso di individuare e disarticolare il gruppo, denominato A.R. (Avanguardia Rivoluzionaria). Significativa al riguardo, la scelta da parte dei militanti di usare quali nomi di battaglia quello di terroristi divenuti icone di riferimento della galassia neonazista come, ad esempio, quello di Anders Breikvik, responsabile dell’eccidio di Utoya del 22 luglio 2011, in cui morirono 69 persone.
Stando a quanto appreso dagli investigatori, la formazione, che aveva pianificato azioni violente e programmato azioni intimidatorie per recuperare denaro, aveva anche tentato di allargare il proprio raggio d’azione attraverso rapporti diretti con altre organizzazioni di estrema destra, come il sodalizio elvetico ‘Junge Tat’ che un indagato aveva visitato a maggio, rimanendo coinvolto nell’aggressione organizzata da movimenti antifascisti ai danni degli esponenti svizzeri.