Tra i gruppi che hanno superato le selezioni del prestigioso concorso c’erano anche gli Ejasound, la band che ha conquistato il pubblico con il suo dialetto abruzzese accompagnato da un rock carico di contaminazioni e di grande spessore artistico. Conosciamo meglio questo sestetto, e che a settembre salirà sul mitico palco dell’Ariston per la finale di Sanremo Rock!
In principio erano un gruppo di amici, tutti provenienti dalla provincia di Chieti, nel cuore dell’Abruzzo. Alain, Mario e Francesco sono di Lanciano, Italo è di Sant’Apollinare (frazione di San Vito Chietino), Danilo è di Lettopalena e Mirko è originario di Pescara. E tutti condividono la passione per la musica. Il background dei vari musicisti, da sempre attivi nel panorama abruzzese, è eterogeneo: rock, jazz, musica elettronica, folk. Dopo anni di esperienze disparate, nel 2018 decidono di unirsi e formare un gruppo, gli Ejasound, con l’intento di fare musica in dialetto abruzzese.
La band è composta da:
Italo Catenaro (voce e chitarra acustica)
Alain de Fabriziis (chitarra elettrica, talkbox, armonica)
Francesco _The Noise_ Trivilino (tastiere, synth e sample)
Mario Bomba (fisarmonica)
Mirko Marinucci (basso)
Danilo Recchia (batteria)
«L’Abruzzo è una regione bellissima – dice Alain – ma è poco riconosciuta. Nelle nostre canzoni cerchiamo di farla riscoprire, raccontando spaccati di vita provinciale in luoghi e contesti tipici della nostra terra, di cui raramente si parla ma di cui spesso ci si innamora visitandola».
L’Abruzzo è al centro del loro progetto musicale. E anche se all’apparenza sembrano un gruppo scanzonato, dietro nascondono una grande ricchezza, una conoscenza musicale elevata e una saggezza popolare che è solo per veri conoscitori. E nulla è lasciato al caso, a partire dal nome della band.
Geniali in tutto, anche nel logo, che unisce la montagna – dove si può riconoscere il profilo del Gran Sasso – alla paletta della chitarra Fender. In tutto ciò che fanno, c’è sempre l’intento di unire territorio e musica. «E non c’è una sola mente – spiega Alain –, perché tutto è il risultato di un confronto e di una sintesi tra le idee di tutti i componenti».
Alle selezioni regionali l’11 luglio gli Ejasound hanno conquistato il pubblico e la giuria. Sul palco hanno portato due inediti, “Senze sigarette” e “Mo’ m’angazz”. Il primo brano racconta di un uomo che “a coccia vass’ e spalle strette” cammina per la città pensando alla sua vita, alle sue scelte. Il secondo brano invece è un tributo a Ivan Graziani, grande musicista e cantautore abruzzese. Il dialetto abruzzese – comprensibile e orecchiabile –, accompagnato da un rock intriso di contaminazioni, si fa portatore di un messaggio universale di grande umanità, in cui tutti possono riconoscersi.
Il genere musicale degli Ejasound è difficile da classificare, perché è un rock assolutamente originale, personalizzato, dove «ogni membro del gruppo porta la propria contaminazione – chiarisce Alain –. Una cosa impegnativa è fondere le varie anime: ad esempio Mario alla fisarmonica ha un retaggio più jazz, io sono più rockettaro, Francesco è più rivolto verso l’elettronico. Ognuno, con il proprio bagaglio musicale, contribuisce ad arricchire questa contaminazione. Ogni pezzo è diverso dall’altro: passiamo dal folk all’elettronica, dal rock al blues. Un genere che è un mix di generi musicali, colti tutti nelle varie sfumature, anche all’interno di un singolo brano».
Ma anche sulla composizione dei testi c’è molta “contaminazione”: «Quando scriviamo i pezzi, a livello linguistico – affermano gli Ejasound divertiti – è difficile mettersi d’accordo! C’è sempre una discussione, perché il dialetto non è mai lo stesso da un paese all’altro. Ma il segreto è proprio questo: ognuno mette qualcosa di personale, perché lo scopo è far rivivere l’Abruzzo. Le storie che raccontiamo con i nostri brani sono storie molto intime, personali, introspettive. Sono scritte da noi, tutti contribuiamo a comporre il pezzo».
Tutti scrivono, tutti arrangiano e alla fine si “accordano”: gli Ejasound sono un gruppo davvero unito, perché, oltre ad essere dei grandi musicisti, sono prima di tutto amici. Sul palco hanno una forte sintonia, e la performance è di altissimo livello: ritmo, musicalità, e un sound accattivante e orecchiabile che accompagna le loro storie in dialetto, di un Abruzzo che resiste ed è più vivo che mai! Non solo nella tradizione, nella saggezza popolare, nelle immagini da cartolina: ma nel presente, nella vita di tutti i giorni.
Fortissimi sul palco e simpaticissimi fuori, gli Ejasound hanno un entusiasmo e un’allegria davvero contagiosi. Per loro la musica è una grande avventura, e non vedono l’ora di salire sul palco dell’Ariston, a settembre, per viverla al massimo! E intanto trascorreranno l’estate suonando e divertendosi sui palchi abruzzesi con tutta la loro produzione, di circa venti brani.
Per finire, una curiosità: «Per le selezioni di Sanremo Rock siamo partiti con il minibus, e abbiamo fatto il famoso “sdijuno”: il ricchissimo pasto di metà mattina, che facevano i contadini abruzzesi di una volta quando si stava fuori tutto il giorno e occorrevano tante energie. Abbiamo mantenuto la tradizione», raccontano gli Ejasound, scherzando. Avrà portato fortuna alla band, e non a caso lo “sdijuno” è definito anche un elisir di lunga vita.
…E noi auguriamo lunga vita agli Ejasound, che con la loro ricchezza musicale e la loro simpatia hanno conquistato tutti!
Gli Ejasound sono presenti sui canali social:
Facebook: https://www.facebook.com/ejasound/
Instagram: https://www.instagram.com/ejasoundofficial/
Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCaPxzi0-Xt8yi7qUIrcc1Bw
Soundcloud: https://soundcloud.com/user-519955711