Poco prima della mezzanotte di ieri la Camera ha approvato l’articolo 1 del disegno di legge che reca ‘Delega al Governo per l’efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d’appello’. I voti favorevoli sono stati 462, quelli contrari 55, un astenuto. Il secondo voto di fiducia, sull’articolo 2 del ddl, ha incassato 458 sì, 46 no e sempre un solo astenuto. In pratica è stato votato un testo diviso in due parti con votazioni distinte sui due maxi-emendamenti annunciati dal Governo nella serata di domenica: il primo con le diverse deleghe a cui l’esecutivo dovrà dare seguito con i decreti attuativi; il secondo con disposizioni di accompagnamento alla riforma.
Anche il Movimento 5 Stelle, che nei giorni scorsi ha vissuto momenti di fibrillazione a causa delle modifiche al testo originario dell’allora Guardasigilli Alfonso Bonafade, ha votato la fiducia alla Camera. Soltanto 13 deputati non sono stati presenti in aula al momento del voto. Dai tabulati della votazione risultano: l’ex sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, Celeste D’Arrando, Marianna Iorio, Stefania Mammì, Paolo Parentela, Enrica Segneri, Giuseppe Buompane, Antonio Federico, Luca Frusone, Gabriele Lorenzoni, Carmelo Misiti, Dedalo Pignatone, Giovanni Vianello. Nel Movimento, ora guidato da Giuseppe Conte, si sottolinea però che 13 è meno del 10% del gruppo, insomma “un numero fisiologico”.