Il Valore dei Fatti, presentato a Villa Capalbo il libro del magistrato abruzzese Italo Radoccia

Apprezzamenti sono stati espressi al magistrato abruzzese per la sua opera letteraria di grande interesse.

Poli (Roma) –  Nella suggestiva cornice di Villa Capalbo nel percorso degli incontri culturali tematici, si è svolta in grande stile la presentazione del libro “Il valore dei fatti” scritto dal Giudice Italo Radoccia.

Magistrato abruzzese attualmente  svolge il  suo servizio presso il Tribunale dei Minori dell’Aquila. Ma è anche scrittore, saggista, poeta, di recente premiato con un riconoscimento all’impegno culturale nel premio internazionale Ut pictura poesis – Città di Firenze.

L’evento è stato particolarmente interessante proprio per gli autorevoli spunti di riflessione contenuti nell’opera che traccia un percorso ben preciso non idealizzato della giustizia e che punta a ritrovare un giusto equilibrio valutativo per chi è custode di una giustizia che può e deve essere giusta come sostenuto dall’autore stesso.

L’ntroduzione  è stata curata dal Prof. Fausto Capalbo, presidente Iceps e si sono susseguiti interventi di confronto e di discussione con l’autore stesso curati magistralmente dal Prof. Alessandro Meluzzi che è stato anche curatore della prefazione de “Il Valore dei Fatti, seguito dal Dott. Bruno Ferraro, già presidente del Tribunale di Tivoli e con il dott. Camillo Romandini, consigliere della Corte di Appello di Roma. Mentre la presentazione dell’evento è stata affidata al giornalista Daniele Imperiale, consigliere regionale dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo.      

In apertura anche la gradita presenza della nota annunciatrice televisiva Alessandra Canale che ha deliziato il pubblico dedicando alcuni pensieri sul tema della giustizia durante l’interview intercorsa con il conduttore Daniele Imperiale.

L’evento è stato particolarmente interessante proprio per in singolare focus di approfondimento sul tema della giustizia spronato dall’opera del dott. Radoccia.

E gli interventi si sono trasformati in una vera e propria lectio magistralis su una tematica di scottante interesse. L’opera “Il Valore dei Fatti” è stata commentata dal Dott. Ferraro che dalla sua esperienza in magistratura durata ben 45 anni ha tracciato un quadro esaustivo e di grande interesse sulle evoluzioni della magistratura stessa e sui valori a cui un giudice deve attuare nella valutazione dei fatti.

Ed il tema di dover ritrovare “il valore” interpretativo dei fatti nelle vicende processuali, la capacità umana e normativa delle procedure hanno fatto sì che anche il dott. Romandini in un appassionato intervento fornisse, proseguendo l’analisi del tema in una angolazione attualizzata seguendo l’intervento del relatore precedente.

E poi è stato lo stesso dott. Italo Radoccia a spiegare le ragioni e  le essenze contenute nel suo libro che ha fatto riscontrare una crescente attenzione da mesi e che si viene sempre di più affermando. Dal suo intervento ne è emersa la necessità di riportare in voga i valori della magistratura attuando una capacità di valutazione non solo burocratico-analitica ma caparbiamente interpretativa alla luce del fatto.

E probabilmente è proprio dal titolo stesso che si riesce a desumere come l’autore abbia voluto fornire un proprio contributo d’eccellenza che oggi più che mai è attualizzato anche in ragione della riforma del settore giustizia di cui si tanto discute in questi ultimi giorni.

Il Prof. Fausto Capalbo, ha poi analizzato il modus operandi del magistrato, anch’egli esponendo le nobili ragioni che hanno portato Radoccia a scrivere questo libro e che evidenziano un lato di magistratura garante, giusta di cui oggi sicuramente c’è assoluta necessità.

In conclusione il prof. Alessandro Meluzzi è intervenuto sul tema della prefazione di questo libro, da lui personalmente curata, spaziando poi su una attenta analisi delle vicende contemporanee che si stanno vivendo in Italia legate anche alla pandemia covid.

Prima del termine dell’evento, diversi sono stati gli interventi del pubblico presente, tra cui avvocati di chiara fama che non hanno potuto fare altro che esprimere il loro apprezzamento rivolto ad una impostazione di magistratura di cui realmente si può aver fiducia, nell’applicazione per l’appunto del “valore dei fatti”.

 

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