Gli sviluppi dell’incontro che si sta svolgendo nell’emirato sono stati riportati ai media locali da Abdullah Abdullah, presidente dell’Alto consiglio per la riconciliazione nazionale. Il dirigente dell’organismo che sta gestendo i negoziati tra governo e talebani ha detto che le due parti in conflitto sono state esortate a incrementare gli sforzi per giungere a un accordo politico e a un cessate il fuoco, come si legge sul portale di notizie Tolonews.
I talebani intanto, proseguono la loro avanzata. Un funzionario della provincia di Herat, nell’ovest del Paese, ha comunicato ai media che l’omonima capitale è stata conquistata dai miliziani a eccezione dell’aeroporto e di una base militare, che sarebbero ancora in controllo degli uomini delle forze armate afghane. La stessa sorte sarebbe toccata anche a Kandahar e Lashkar Gah, entrambe nel sud del Paese, stando a quanto riferito all’emittente regionale Al Jazeera da residenti nel primo caso e da ufficiali delle autorità locali nel secondo. Se fosse confermato sarebbero 13, su un totale di 34, le capitali di provincia nelle mani dei talebani.
I timori maggiori si sono ora spostati sulla capitale Kabul. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno annunciato che invieranno rispettivamente tremila e seicento soldati a supporto dell’evacuazione dei loro cittadini presenti nella città. “Alla luce dell’avanzata dei talebani in Afghanistan, la Farnesina mantiene il più stretto contatto con il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti“. Lo rende noto con un comunicato il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. “Proprio nella giornata di ieri – prosegue la nota – il segretario generale Ettore Sequi ha sentito il vice segretario di Stato, Wendy Sherman, con la quale ha convenuto l’ulteriore rafforzamento del coordinamento fra le ambasciate dei Paesi alleati a Kabul, oltre che a livello bilaterale, e ha discusso delle iniziative in essere e di quelle che potranno essere intraprese in considerazione del peggioramento del quadro di sicurezza sul terreno”.