“Contemporaneamente- prosegue Giarrizzo- è stato attivato anche un ponte aereo umanitario per i cittadini afghani e i collaboratori dell’Italia. Oggi è previsto l’arrivo di 85 di loro e nei prossimi giorni l’impegno è quello di portare il maggior numero di cittadini afghani in Italia. Stiamo facendo di tutto, molto dipende dalle condizioni di sicurezza dell’aeroporto di Kabul”.
Il numero iniziale di persone da trasportare “era di qualche centinaio- prosegue- e, da giugno, avevamo iniziato le operazioni di rientro, ma pian piano questo numero va incrementando perché sono sempre di più i collaboratori e i cittadini che hanno bisogno“.
Le operazioni non hanno una scadenza, ma andranno avanti “fin quando saremo in grado e le condizioni di sicurezza lo permetterano”, spiega Giarrizzo. Al momento la situazione all’aeroporto di Kabul “è molto più tranquilla, abbiamo una proficua collaborazione con le forze degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e della Turchia”, segnala il colonnello, “all’interno dell’aeroporto la situazione è tranquilla, tuttavia all’esterno, fuori dai vari ingressi dell’aeroporto controllate dai militari delle suddette nazioni, ci sono delle resse di persone”.