‘Continuano a ridursi anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva- spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe- con una media mobile a 7 giorni di 29 ingressi/die rispetto ai 32 della settimana precedente’. Se si considerano le forniture di vaccini, al 29 settembre (aggiornamento ore 6.14) risultano consegnate 94.912.798 dosi: nonostante nell’ultima settimana siano state ricevute solo 1,65 milioni di dosi, salgono le scorte di vaccini a mRNA, ora a quota 10,5 milioni. Analizzando, invece, le somministrazioni, al 29 settembre (aggiornamento ore 6.14) il 76% della popolazione (n. 45.041.109) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+590.166 rispetto alla settimana precedente) e il 71,3% (n. 42.259.253) ha completato il ciclo vaccinale (+913.805). In aumento del 4,1% il numero di somministrazioni nell’ultima settimana (n. 1.546.235), con una media mobile a 7 giorni di 204.606 somministrazioni/die. Il numero di nuovi vaccinati settimanali, dopo aver raggiunto il minimo di 488mila due settimane fa, è risalito del 19,8% attestandosi a quota 585mila nell’ultima settimana. ‘A fronte di oltre 8,3 milioni di persone non hanno ricevuto nemmeno una dose- commenta Cartabellotta- in questa fase è molto difficile giudicare l’entità dei progressi della campagna vaccinale, per l’ingiustificata indisponibilità pubblica sia dei dati delle prenotazioni, sia del numero di persone esonerate dalla vaccinazione’.
Le Regioni hanno dato il via libera per le persone con immunocompromissione clinicamente rilevante: dal 14 settembre sono state somministrate 61.494 dosi su una platea di 931.678 soggetti. Il tasso di copertura a livello nazionale è del 6,6%, con rilevanti differenze regionali: dal 26,7% del Piemonte allo 0% della Valle D’Aosta. Parlando di copertura, il 90,1% della popolazione over 50 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con un irrisorio incremento settimanale nazionale (+0,6%) e nette differenze regionali: dal 94,1% della Puglia al 84,3% della Calabria. Degli oltre 4,4 milioni di over 80, 4.233.405 (94,5%) hanno completato il ciclo vaccinale e 90.501 (2%) hanno ricevuto solo la prima dose. Degli oltre 5,9 milioni nella fascia 70-79 anni, 5.406.700 (90,6%) hanno completato il ciclo vaccinale e 113.705 (1,9%) hanno ricevuto solo la prima dose. Degli oltre 7,3 milioni della fascia 60-69 anni, 6.481.513 (87,1%) hanno completato il ciclo vaccinale e 193.786 (2,6%) hanno ricevuto solo la prima dose. Degli oltre 9,4 milioni nella fascia 50-59 anni, 7.723.795 (81,6%) hanno completato il ciclo vaccinale e 395.098 (4,2%) hanno ricevuto solo la prima dose. Complessivamente, 3,5 milioni di over 50 (12,8%) non hanno ancora completato il ciclo vaccinale con la doppia dose, con rilevanti differenze regionali (dal 15,7% della Calabria al 5,9% della Puglia): di questi, 2,71 milioni non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose.
Le coperture vaccinali per fascia di età con almeno una dose di vaccino sono molto variabili: dal 96,5% degli over 80 al 69,3% della fascia 12-19. In generale, rispetto alla settimana precedente, si registrano incrementi modesti: la percentuale di vaccinati con almeno una dose cresce del 2,5% nella fascia 30-39, del 2,1% nelle fasce 12-19 e 20-29, dell’1,8% nella fascia 40-49 e dell’1,3% nella fascia 50-59, mentre negli over 60 l’incremento non raggiunge l’1%. Se si considera l’efficacia del vaccino, da aprile ad oggi si conferma molto elevata nel ridurre i decessi (95,2%) e le forme severe di malattia che necessitano di ricovero in area medica (92,7%) e in terapia intensiva (95,1%). Relativamente alle diagnosi di SARS-CoV-2, invece, l’efficacia è scesa dall’88,5% (periodo 4 aprile-11 luglio) al 76,8% (periodo 4 aprile-19 settembre), in particolare nella fascia di età 12-39 anni dove si è ridotta sino al 67,2% (periodo 4 aprile-29 agosto)- verosimilmente per l’effetto ‘estate- per poi risalire fino al 70,9% (periodo 4 aprile-19 settembre). Nelle persone vaccinate con ciclo completo, rispetto a quelle non vaccinate, si registra un netto calo dell’incidenza di diagnosi e soprattutto di malattia severa che porta ad ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva o decesso: nelle varie fasce di età, le diagnosi di SARS-CoV-2 si riducono infatti del 78,7-83,1%, i ricoveri ordinari dell’87,5-95,8%, quelli in terapia intensiva del 91,2-98% e i decessi del 79,9-95,5%.
Analizzando poi gli effetti della progressiva estensione del green pass, a partire dalla fine di luglio, con una serie di provvedimenti normativi, il governo ha progressivamente ampliato gli ambiti in cui vige l’obbligo della certificazione verde, al fine di aumentare l’adesione della popolazione alla campagna vaccinale e garantire maggiore sicurezza negli ambienti chiusi. Il 6 agosto 2021: decorrenza dell’obbligo di possedere il green pass per frequentare la maggior parte delle attività ludiche, culturali e sportive oltre che per fruire di servizi di ristorazione al chiuso, eccetto quelli riservati ad ospiti di hotel (DL 105/2021). L’1 settembre 2021: estensione dell’obbligo al personale scolastico, agli studenti universitari e ai passeggeri di bus interregionali, aerei, treni Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, traghetti e navi interregionali, eccetto lo stretto di Messina (DL 111/2021). L’11 settembre 2021: estensione dell’obbligo a chiunque acceda alle strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative con esclusione di bambini, alunni e studenti e di altre eccezioni previste (DL 122/2021). Il 15 ottobre 2021: estensione dell’obbligo a tutti i lavoratori pubblici e privati (DL 127/2021). Sin dal 6 agosto l’impatto dell’estensione del green pass è molto evidente sui tamponi rapidi, la cui media mobile a 7 giorni è aumentata in un mese del 57,7% passando da 113 mila (6 agosto) a 178 mila (7 settembre) per poi stabilizzarsi. Sui nuovi vaccinati l’effetto green pass è ancora modesto: dopo un lieve rialzo dopo il 6 agosto, le prime dosi giornaliere sono crollate sino al minimo del 17 settembre (media mobile 66,7 mila), registrando poi una timida risalita e stabilizzandosi intorno a quota 84mila. ‘La progressiva estensione del green pass- dichiara infine Cartabellotta- ha ottenuto un effetto molto netto in termini di testing della popolazione, contribuendo a ridurre la circolazione del virus, ma sinora non ha prodotto nessuna impennata nella curva dei nuovi vaccinati. Considerato che almeno 5 milioni di persone non vaccinate sono in età lavorativa, la prova del nove per valutare l’efficacia della ‘spinta gentile’ arriverà intorno al 15 ottobre, data di decorrenza dell’obbligo del green pass per dipendenti pubblici e privati’, conclude.
Fonte: www.dire.it