Forse sarà il mix di mistero e di divertente terrore, la simpatia delle zucche che appassiona grandi e piccini. La foto a corredo è un bell’ addobbo predisposto da Emanuele Forte ed Eleonora Galeone nella loro abitazione a Carsoli in Abruzzo.
Ma ora cerchiamo di capire di più sulla storia di questa festa.
Nella leggenda di Halloween si narra che gli spiriti erranti di chi è morto durante l’anno tornino indietro la notte del 31 ottobre in cerca di un corpo da possedere per l’anno successivo. I Celti credevano che in questa magica notte tutte le leggi fisiche che regolano lo spazio e il tempo venissero sospese, rendendo possibile la fusione del mondo reale e dell’aldilà.
Ma ovviamente i vivi non avevano alcuna intenzione di essere posseduti.
Ma ovviamente i vivi non avevano alcuna intenzione di essere posseduti.
Per questo i contadini dei villaggi rendevano le loro case fredde ed indesiderabili spegnendo i fuochi nei camini e rendevano i loro corpi orribili mascherandosi da mostri gironzolando tra le case per far scappare di paura tutti gli spiriti che incontravano.
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I Romani fecero loro le pratiche celtiche. Ma con l’andare del tempo svanì la paura di essere posseduti dagli spiriti e rimase solo la tradizione di travestirsi. La festa di Halloween venne portata negli USA intorno al 1840 dagli emigranti irlandesi che fuggivano dalla carestia di patate che aveva colpito la loro patria.
I Romani fecero loro le pratiche celtiche. Ma con l’andare del tempo svanì la paura di essere posseduti dagli spiriti e rimase solo la tradizione di travestirsi. La festa di Halloween venne portata negli USA intorno al 1840 dagli emigranti irlandesi che fuggivano dalla carestia di patate che aveva colpito la loro patria.
La tradizione di “trick-or-treat” ovvero dolcetto o scherzetto sembra abbia origine non dai celti ma da una pratica europea del nono secolo d.C. chiamata in inglese “souling” che può essere tradotta in italiano come “elemosinare anima”. Il 2 novembre, Ognissanti, i primi Cristiani vagavano di villaggio in villaggio elemosinando per un po’ di “pane d’anima” dolce fatto di forma quadrata con l’uva passa (come il nostro “pane ramerino”). Più dolci ricevevano più preghiere promettevano per i parenti defunti dei donatori. A quell’epoca si credeva che i morti rimanessero nel limbo per un certo periodo dopo la morte e che le preghiere anche fatte da estranei potessero rendere più veloce il passaggio in paradiso.
Gli irlandesi usavano in origine i cavoli rapa ma quando nel 1840 arrivarono negli USA scoprirono che le rape americane erano piccole, ma anche che le zucche erano più grosse e più facili da scavare dei cavoli rapa. Ecco perché a tutt’oggi Jack-o-lantern è una zucca intagliata al cui interno è posata una lanterna.