“Nessuno ha dubbi sul fatto che il nostro governo sia europeista. L’adesione della Lega è sulla base, se ricordo il mio discorso in parlamento, che chi fa parte del governo deve rispettare i diritti dell’UE e considerare il percorso verso l’euro un grande successo ed eventualmente riparare alle debolezze di questa costruzione, non distruggerla. E credo che nessuno voglia farlo” ha spiegato Draghi.
“Sulla Polonia c’è stata una discussione approfondita con punti di vista diversi, ma non si è registrato nessun cambiamento di quella che è la procedura seguita dalla Commissione europea” ha aggiunto Draghi. “L’essenza della discussione sulla Polonia è che non ci sono alternative. È stata messa in discussione la legge primaria dell’Unione europea, il Trattato e non una legge secondaria come in altri casi” ha chiarito Draghi. Per Draghi nel momento in cui è messa in discussione la base dell’Unione europea “bisogna andare avanti”. Per il premier, tuttavia, è “necessario mantenere un dialogo con la Polonia, una strada politica aperta” pur nell’estrema chiarezza della volontà di difendere i principi dell’Unione europea.
Draghi ha messo l’accento sull’importanza del linguaggio e del rispetto delle posizioni che non si condividono ma che “si devono rispettare se si pretende il rispetto delle proprie”. “Senza rispetto non c’è dialogo” ha concluso il premier.
Fonte: Agenzia Dire