“Con questa manovra tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti e miglioriamo la spesa sociale con più attenzione a giovani e donne”, aggiunge Draghi. Che però non entra nel dettaglio del tema delle riduzioni: “Il Governo non ha deciso il peso delle varie misure. Ci sarà un confronto con le parti sociali e un’interlocuzione con il Parlamento. Questo è il primo atto concreto di riduzione delle imposte che dovrebbe trovarsi nei decreti fiscali che non sono stati scritti. Bisognerà però tenere conto del Parlamento e delle parti sociali”.
Il premier assicura che “con i sindacati non c’è stato alcuno scontro o trauma sulla riduzione delle imposte” e che la manovra varata in Cdm “non assicura che la crescita continui in futuro ma getta le basi affinché la crescita continui negli anni futuri, a livelli ancora più alti e più equi di prima del Covid“.
“È una manovra di grandi dimensioni, 30 miliardi circa per tre anni”. Così il ministro dell’Economia, Daniele Franco, in conferenza stampa. Quanto al taglio delle tasse, tra cuneo, bollette e imprese, si tratta di “12 miliardi il primo anno, 40 nel triennio – sottolinea Franco – Nel fondo per l’avvio della riforma fiscale non definiamo oggi le modalità del taglio, ma le finalità, ovvero il taglio di Irpef e Irap. Nelle prossime settimane ascolteremo le parti sociali e proporremo un emendamento governativo alla manovra che definisca le modalità di utilizzo degli otto miliardi“.
“L’ipotesi che abbiamo – prosegue il titolare del Mef – è che già nel secondo trimestre del 2022 il nostro Pil torni al livello precrisi e questo vuol dire anche un recupero dei livelli occupazionali“. Per l’edilizia, aggiunge Franco, “lo stanziamento di risorse è di quasi 37 miliardi, di cui 15 per il superbonus”.
“Siamo di fronte ad una manovra di forte segno sociale, di forte contrasto alle disuguaglianze”. Così il ministro per il Lavoro Andrea Orlando in conferenza stampa dopo il Cdm che ha approvato la legge di bilancio. “Il rifinanziamento del reddito di cittadinanza prevede un meccanismo che spinge di più alla ricerca di lavoro. Abbiamo inserito incentivi per le imprese che assumono i percettori – aggiunge Orlando -, abbiamo incrementato i controlli ed è prevista la perdita del beneficio dopo il secondo rifiuto”.