Clima, l’Italia è tra i paesi più vulnerabili

Le indicazioni per portare benefici all’ambiente e alla salute
Roma  – Le evidenze scientifiche dimostrano che il cambiamento climatico, principalmente dovuto alla combustione di combustibili fossili, sta accelerando. Trend negativi si registrano a livello globale e l’Italia non fa eccezione. Le proiezioni mostrano che, senza una drastica riduzione delle emissioni, le temperature medie globali aumenteranno di oltre 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali. L’Italia presenta una serie di vulnerabilità particolarmente critiche. Per prevenire questo catastrofico scenario è necessaria una risposta urgente. Considerare le implicazioni per la salute può aiutare a identificare e attuare politiche per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, a livello globale e locale. Alcune politiche possono determinare molteplici benefici per la salute, al contempo riducendo le emissioni. In particolare, azioni di pianificazione urbana e dei trasporti, ampliamento degli spazi verdi, miglioramento della qualità dell’aria, cambiamenti nella produzione e nel consumo del cibo possono mitigare i cambiamenti climatici e portare a sostanziali co-benefici per la salute. Alcune indicazioni in questo senso sono contenute nel rapporto Istisan Mitigazione del cambiamento climatico e prevenzione sanitaria in Italia: la politica dei co-benefici, redatto da un team internazionale di ricercatori fra cui Ivano Iavarone e Marco Martuzzi dell’Istituto Superiore di Sanità.

“C’è molta attesa per la COP26, dove verranno prese decisioni che hanno la possibilità di cambiare in meglio il corso degli eventi – scrive il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro -. Abbiamo una opportunità unica di orientare immediatamente il nostro futuro, grazie alle risorse straordinarie disponibili nei prossimi anni per l’ambiente, i cambiamenti climatici e la salute. È essenziale che gli operatori di salute pubblica siano ora proattivi per supportare gli sforzi per preservare un mondo vivibile, ospitale e giusto per noi e per le generazioni future”.

 

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