Nell’affrontare la pandemia, ricorda Mattarella, “la ricerca è stata un grande esempio di collaborazione mondiale, un esempio per gli stati quanto alle relazioni nella comunità internazionale. Il dialogo e la cooperazione sono possibili e necessari come la ricerca ha dimostrato. I vaccini adesso vanno posti nella disponibilità di tutti i Paesi in misura equa, è un dovere morale distribuire rapidamente i vaccini nei luoghi dove sono ancora insufficienti. Farlo è anche interesse concreto di tutti, per debellare completamente il virus, evitando che in un mondo sempre piu’ strettamente connesso, si riproponga con pericolose varianti”.
Per il Presidente della Repubblica, in Italia si registra “una larga adesione alla campagna di vaccinazione, che ha visto la quasi totalità degli italiani comprendere la necessità di proteggersi e di proteggere, vaccinandosi, la libertà e le opportunità proprie e degli altri”. Ma “la scienza è chiamata ancora ad intervenire, anche per fornire informazioni e conoscenze”, anche “per contribuire a una cultura più matura”.
“I Giorni della Ricerca sono giorni di alleanza, anzitutto alleanza tra ricerca e informazione. Divulgare, far conoscere, sensibilizzare particolarmente nelle scuole, sono leve per sollecitare la partecipazione“, dice Mattarella, “questi messaggi devono misurarsi anche con i nuovi strumenti della comunicazione rapida e globale, laddove si annidano nuclei che propagano l’antiscienza. E’ una sfida nei luoghi della modernità, occorre affrontarla e vincerla. Ne va della prosecuzione di quel percorso virtuoso iniziato 50 anni orsono”.
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza- dice poi Mattarella- prevede investimenti importanti nella ricerca e nel miglioramento del Servizio sanitario: dobbiamo saper realizzare quello che abbiamo posto in programma, ne va del nostro futuro e anche del destino dell’Europa, viste le rilevanti risorse che sono in gioco in un grande paese come il nostro”.