MILANO – Innanzitutto “correre sulle terze dosi”, ma comunque “il Governo farà di tutto per non chiudere e per difendere gli spazi di libertà“. Parola del ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, oggi a Rho per l’inaugurazione di Made Expo, la fiera dell’edilizia.
Sulle terze dosi “non bisogna indugiare – spiega Gelmini -, oggi abbiamo qualche settimana di vantaggio rispetto agli altri Paesi e quindi il consiglio che il Governo dà è quello di accelerare“. Non a caso, ricorda il ministro, “dalla fine di novembre sarà possibile farlo anche per gli over 40. Quindi dobbiamo sapere che la pandemia non è ancora passata”.
Per Gelmini, occorre “mettere in campo gli strumenti che abbiamo e il vaccino è l’unica arma che abbiamo per combattere il virus“, scandisce la ministra. Ma la quarta ondata ha sorpreso il Governo? “In realtà, no – risponde ai cronisti – negli altri Paesi la situazione è ben peggiore di quella italiana. Dipende da noi”.
E comunque “la stragrande maggioranza ha scelto di avere fiducia nella scienza, ha scelto di vaccinarsi e questo sta consentendo al Paese di restare aperto”. Anche perché “bloccare il Paese vorrebbe dire ostacolare la ripresa economica e questo il governo non lo può consentire“, puntualizza Gelmini. Per discutere di eventuali modifiche al green pass “ci sarà a breve, nei primi giorni della settimana, un incontro con le Regioni. Con il certificato verde noi stiamo tenendo aperto il Paese e gli spazi di libertà che abbiamo conquistato li dobbiamo difendere con le unghie e con i denti”.
“Le scelte sul green pass le abbiamo già fatte – continua il ministro – è chiaro che se ci sarà da parte del Cts la richiesta di rivederlo o magari accorciare la durata, noi seguiremo sempre le indicazioni della scienza“. Per i non vaccinati, invece, “non stiamo pensando nulla – va avanti la ministra – il Paese è aperto. Le regole che ci siamo dati, non solo rispetto al certificato verde ma anche alle regole nuove che abbiamo posto sul trasporto pubblico locale, il distanziamento e altre misure, ci stanno consentendo di tenere aperto”.
Tuttavia, “è chiaro che c’è – riconosce la ministra – una richiesta delle Regioni“, di valutare, specie nel caso di un peggioramento della situazione, la possibilità “di non penalizzare quell’85% degli italiani che hanno fatto le vaccinazioni e che, quindi, hanno messo in sicurezza se stessi e gli altri”, conclude.