Prima per superare l’esame occorreva rispondere a 40 domande in 30 minuti e la prova era superata con un numero di risposte errate non superiore a quattro. Le nuove regole riducono, nella stessa proporzione, il numero di domande, il tempo per rispondere e gli errori ammessi: i quiz diventano 30, i minuti a disposizione scendono a 20 e il massimo di risposte errate ammesso diventa tre.
Invariate le altre modalità del test: ogni candidato deve sedersi alla postazione che gli viene assegnata, dove un computer gli sottopone quesiti tratti dal database ministeriale (il cui linguaggio è in via di semplificazione). Il tutto sotto la vigilanza sia degli esaminatori sia delle forze dell’ordine.
Si lavora anche a novità strutturali, come il riconoscimento facciale dei candidati, per velocizzarne l’identificazione e così abbreviare i tempi di occupazione delle aule per ogni singola sessione, così da poter organizzare nello stesso giorno più tornate di quelle possibili oggi. Dunque, il taglio dei questionari non serve solo a ridurre la permanenza al chiuso con i conseguenti rischi di contagio Covid.