La maggior parte delle segnalazioni (aggiornate alle ore 9 del 18 dicembre) è arrivata da Lombardia (33) e Campania (20, di cui 7 legate al ‘caso indice’ di fine novembre), mentre in generale la variante è segnalata in 13 regioni (Lazio 8, Puglia 7, Veneto 5, Piemonte e Emilia Romagna 2, Abruzzo, Calabria, Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana 1) e 1 PA (Bolzano,1). Lunedì 20 dicembre sarà effettuata una nuova flash survey per stimare la prevalenza della variante.
“La presenza della Omicron era largamente attesa, in linea con quanto osservato anche negli altri paesi, ed è probabile un aumento dei casi nei prossimi giorni – spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss -. La crescita del numero dei casi depositati testimonia l’efficienza della rete di monitoraggio, e dei sistemi messi in campo per seguire l’evoluzione della variante. Restano fondamentali le raccomandazioni date finora, di iniziare o completare il ciclo vaccinale anche con la terza dose, di usare la mascherina quando indicato e di seguire le misure individuali e collettive per ridurre al minimo la diffusione del virus”.
Come funziona il monitoraggio del virus
L’analisi delle varianti viene effettuata in collaborazione con oltre 70 laboratori delle singole regioni/PA, che rispondono a precisi standard qualitativi sotto il coordinamento dell’Iss. Dal 29 aprile 2021 è attiva la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti di SARS-CoV-2 (I-Co- Gen) che consente di raccogliere e analizzare le sequenze identificate sul territorio nazionale e dialogare con le piattaforme internazionali. La piattaforma consente di emanare degli ‘alert’, indicando sequenze di particolare interesse. I dati di sequenziamento sono riportati anche nel “sistema di sorveglianza integrata’ che, nell’ambito di tutti i casi confermati raccoglie, se disponibile, anche il nome della variante of concern (VOC) identificata tramite genotipizzazione o sequenziamento. La forza di questo sistema è che è in grado di collegare la variante con le caratteristiche del paziente da cui è stata identificata (età, status vaccinale, residenza ecc.) Tuttavia, questi dati, data la loro complessità ed articolazione richiedono tempi più lunghi per il loro consolidamento e pertanto dono meno tempestivi.
Attualmente, sulla base di questi due flussi di dati, l’Istituto produce due report periodici, consultabili a questo link.
– una ‘flash survey’, realizzata sottoponendo a sequenziamento un numero di campioni statisticamente significativo raccolti in un determinato giorno, che dà una ‘fotografia’ della prevalenza delle varianti. Le flash survey sono uno strumento che si usa quando ci sono determinate condizioni epidemiologiche per arricchire gli strumenti di analisi.
– un bollettino su “Prevalenza e distribuzione delle varianti di SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia”. Nel rapporto confluiscono i dati del sequenziamento quotidiano da parte delle regioni su campioni casuali e categorie particolari, in accordo con il Ministero della Salute e gli Organismi Internazionali (ECDC OMS). Il bollettino contiene anche i dati delle sequenze depositate su I-Co-Gen
A questo si aggiunge un sistema di ‘rapid alert’ (Ewrs) gestito dal ministero della Salute, che raccoglie le prime segnalazioni di casi sospetti o di sequenziamenti parziali che una volta confermati confluiscono nei flussi precedenti per una condivisione a livello nazionale e internazionale.