Autostima contro mancanza di autostima: le differenze
Chi gode di autostima non ha problemi ad ammettere un errore e a incensare gli altri, senza timore di un paragone o un confronto. Bisogna sapersi mettere in discussione ed essere aperti alle eventuali critiche. Si tratta purtroppo di un fenomeno che colpisce soprattutto le donne, più attente al loro aspetto fisico: secondo ricerche e statistiche hanno un deficit di autostima 7 ragazze o signore su 10. Il rovescio della medaglia riguarda l’autostima eccessiva, che nel tempo può diventare presunzione. Si tratta comunque di una problematica più facilmente risolvibile rispetto a quella di chi non crede in se stesso e riflette la propria presunta incapacità anche sul lavoro, rinunciando a impieghi che magari potrebbe svolgere egregiamente. Chi ha poca autostima tende ad assumere comportamenti passivi e a rimanere nella “comfort zone”. In alcuni casi, invece, si rinforzano negli altri persino comportamenti umilianti e servili pur di non dichiarare la propria debolezza.
Come migliorare l’autostima
Stando ad alcuni studi degli psicologi sul tema, migliorare l’autostima aiuta il benessere psicofisico delle persone. L’evoluzione è sempre possibile, basta individuare i propri lati positivi e lavorare su quelli, un passo alla volta, senza lasciare un compito a metà ed evitando ogni senso di colpa. Conservare costantemente le motivazioni aiuta non poco a non smarrire l’autostima. Portare in dote esperienze e competenze è fondamentale anche per i semplici rapporti interpersonali. Si deve tuttavia partire dal presupposto che il fallimento è sempre dietro l’angolo, anche i migliori inciampano di tanto in tanto. In questo caso, a giocare un ruolo importante è anche la pressione sociale, che scoraggia quasi il 45% degli italiani, adolescenti compresi. Nemmeno di fronte al più grave degli errori deve sopraggiungere l’autocommiserazione. Per guadagnare autostima bisogna imparare a dire di no, a rispettare le promesse e ad essere coerenti con se stessi.
Molti psicologi suggeriscono la via della meditazione per vincere la mancanza di autostima, così da allenarsi nella gestione e nell’organizzazione dei propri pensieri. Le emozioni positive devono prevalere su quelle negative e il soggetto deve dimenticare ogni forma di severità nei confronti di se stesso. Alla fin fine, l’autostima è solo una percezione della realtà, è la visione che noi abbiamo di noi. Gli altri non potrebbero mai capire fino in fondo il significato di un trauma che abbiamo subito o le difficoltà che incontriamo nel nostro quotidiano. Nessuno ci conosce meglio di noi stessi. Per sviluppare una sana autostima, è obbligatorio ripartire innanzitutto da se stessi, ma senza rimanere da soli. Il supporto di uno psicologo per la crescita personale a Roma o in altri centri urbani densamente popolati sarebbe sicuramente indicato per chi vuole intraprendere anche solo un breve percorso per sostenere un conflitto interiore. È una strada percorsa da tanti: si stima che almeno una volta nella vita il 40% degli italiani si sia rivolto a un professionista, per sé o per i propri cari. L’autostima si può ritrovare anche nel giro di poco tempo.