Caro carburanti, gestori esattori: ma chi ci guadagna è solo lo Stato!

ROMA – Li diamo al benzinaio. Ma a chi gonfiamo le tasche? Si tratta di domanda solo in apparanza banale perchè  la grandissima parte di quel che si paga per fare rifornimento alle nostre autovetture non va in benzina o gasolio, e non  per ricevere un servizio, ma al contrario “compra” tasse e speculazioni finanziarie.
“Siamo di fronte ad un paradosso – spiega l’imprenditore Davide Serafini founder dell’Area di Servizio Civita sud situata lungo la A24 Roma L’Aquila Teramo – già con la pandemia, le restrizioni ed i lockdown noi gestori abbiamo dovuto sopportare e supportare i servizi rimettendoci denaro poichè il servizio andava garantito con costi di personale ed energetici e con entrate ridotte pressochè allo zero. Ora gli aumenti delle bollette, gli aumenti del carburante fanno apparire i gestori come riscossori degli stessi aumenti, in realtà però non è affatto così. Apprezziamo il lavoro del sindacato Fegica Cisl che ha riassunto in maniera chiara ed inequivocabile lo stato dell’arte”.

I due grafici che seguono danno conto puntualmente di dove “finisce” e di come viene “diviso” il denaro che l’automobilista lascia al distributore, quando chiede 50 euro di benzina o di gasolio, al prezzo medio praticato in Italia, secondo dati recenti resi pubblici dal Ministero dello sviluppo economico.

 

Proprio nel momento in cui si parla, sempre più frequentemente, dell’aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi (anche per le note vicende della guerra e dell’aumento delle tariffe del gas e dell’energia elettrica che ne stanno conseguendo), la Fegica Cisl ha voluto riprodurre un aggiornamento della ripartizione dei famosi 50,00 euro di carburante dove vengono suddivise le varie compononeti che poi definiscono i litri che il consumatore inserirà nel suo serbatoio.

Dal dettaglio delle varie componenti che concorrono alla formazione del prezzo si evince, chiaramente, che la parte del leone la fa lo Stato con la percentuale di Accisa e IVa pari al 57,42% per la benzina (€uro 28,71) e gasolio 53,86% (€uro 26,93) seguita dal costo internazionale del prodotto 33,24% (€uro 16,62) per la benzina e 36,10% (€uro 18,05).

Il Ricavo lordo Industriale della benzina che va ai cosiddetti petrolieri, per la benzia è del 7,41% (€uro 3,73) mentre per il gasolio è pari al 8,01% (€uro 4,05).

Ai Gestori, che si collocano all’ultimissimo posto della catena, il ricavo (netto Iva) è del 1,9% (€uro 0,95) per la benzina e il 2% (€uro 1,02) sul gasolio.

La Fegica ha invitato pertanto, tutti i Gestori a stampare le locandine ed a mostrarle sugli impianti a riprova che gli aumenti del prezzo poco hanno a che vedere (come qualcuno strumentalmente sta facendo intendere) con l’attività svolta dai Gestori.

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