“In Ucraina i media non hanno detto nulla dell’aggravarsi della crisi, degli sforzi diplomatici per prevenire la guerra, le persone hanno avuto le informazioni solo quando guerra era ormai scoppiata, probabilmente perchè il governo temeva che gli uomini fuggissero. Così nessuno si aspettava nulla, sono otto anni che c’è la guerra in Donbass ma nessuno immaginava degenerasse in un conflitto in tutti gli angoli del Paese”, racconta Inna con gli occhi da cui traspare rabbia e dolore e aggiunge, “Io che dall’Italia sentivo le notizie ho chiamato la mia famiglia, ho avvertito tutti di venire via, purtroppo non hanno fatto in tempo perchè in Ucraina nessuno si è reso conto della gravità della situazione finchè non ci sono finiti catapultati dentro”.
L’Ucraina resiste, resiste con forza e dignità, ma lo scotto della resistenza si paga in vite umane. “La guerra la Russia la pianificava da tempo, da quando è iniziata ci siamo resi conto che illuminati con una luce particolare i muri hanno sulla superfice dei simboli, in questo modo i soldati sanno perfettamente dove mirare. Tuttavia, Putin immaginava che sarebbe stata una guerra lampo, che l’Ucraina dopo pochi giorni avrebbe ceduto e si sarebbe arresa. Condivido, invece, l’operato del presidente Zelensky che non si sta piegando. L’Urss è caduta e l’Ucraina ha diritto di rimanere un Paese a sè stante”, sottolinea Inna.
Intanto però la furia russa travolge tutto quanto le capiti a tiro, l’offensiva procede in tutte le direzioni, sta distruggendo le città e il numero
“E’ difficile che si trovi una soluzione diplomatica, io ho paura che Putin riesca a conquistare l’Ucraina e ho paura per ciò che potrebbe accadere ai miei cari che, anche se sfuggissero alla guerra, potrebbero subire ritorsioni da parte di un nuovo governo. Anche in Italia i media non mostrano tutte le reali immagini della guerra che, invece, noi riceviamo dai militari tramite un canale telegram. Allo stesso tempo non smetto di sperare che l’Europa e gli Stati Uniti riescano ad aiutare il mio popolo e che finisca tutto presto e per il meglio”, conclude Inna con il cuore spaccato in due laddove la paura cede il passo alla speranza.